I due fratelli di battipaglia E.I.e A.I., indagati per diffamazione dopo la denuncia della 31enne napoletana morta suicida a causa della diffusione di video hard che la riprendevano cercano di difendersi, a darne notizia il quotidiano La Città. Sono quattro le persone iscritte nel registro della Procura di Napoli nord, oltre ai due battipagliesi sono coinvolti anche L.L. di Napoli e C.R. di Milano. Secondo le accuse della 31enne avrebbero diffuso in rete il video hard che lei aveva inviato loro privatamente.
Da ieri quando, c'è stata la diffusione della notizia che tra gli indagati ci fossero due battipagliesi, i due fratelli sono stati costretti a chiudersi in casa, grande è il clamore scatenato dal caso. I due a quanto dicono non avrebbero mai realmente incontrato la ragazza, con la quale hanno interrotto i contatti nel marzo scorso, lo riporta l'avvocato di uno dei due, a testimoniarlo ci sarebbero degli screenshot di conversazioni avvenute su Whatsapp tra i due fratelli e la 31enne, dal mese di novembre 2014 a marzo 2015. Per l'avvocato Martello, la ragazza avrebbe conosciuto virtualmente uno dei due fratelli nel novembre 2015 su Instagram, si sarebbero poi contattati su Whatsapp, coinvolgendo anche il fratello del giovane battipagliese.
Nei mesi successivi, la 31enne avrebbe inviato ai due fotografie e video per poi chiudere ogni contatto nel marzo dello scorso anno. I giovani non si sarebbero mai incontrati nel mondo reale ma, secondo quanto riportava la denuncia della ragazza, i rapporti si sarebbero interrotti tra i tre proprio per un suo rifiuto di incontrarli. Intanto la Procura contesta la diffamazione perché uno degli indagati avrebbe divulgato i video che gli erano stati inviati privatamente.
Redazione Salerno