Dopo il ricorso presentato dal sindaco Vincenzo Servalli, il Tar ha riaperto i reparti di ginecologia e ostetricia dell’ospedale “Santa Maria dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni. A Mercato S.Severino resterà probabilmente chiuso. “Ho appreso da un giornale – dichiara Fabio Iannone – che il Tar, Tribunale amministrativo regionale, ha nominato un commissario ad acta per la riapertura immediata del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Cava de’ Tirreni. Ciò grazie all’interesse del primo cittadino metelliano, che si è rivolto al Tar per tutelare la sua comunità. Lo stesso reparto di ginecologia dell’ospedale “Gaetano Fucito” di Curteri di Mercato S.Severino, invece, resterà chiuso. Il nostro sindaco, infatti, non ha presentato analogo ricorso al Tar. Se lo avesse fatto, sicuramente sarebbe stato riaperto anche il reparto dell’ospedale sanseverinese, essendo la nostra situazione identica a quella di Cava de’ Tirreni. E’ l’ennesimo “regalo” dell’amministrazione “del fare”, quella che ha prodotto milioni e milioni di debiti dal 1995 ad oggi. Tale situazione – prosegue Fabio Iannone – è l’ennesima dimostrazione del disinteresse dell’amministrazione comunale verso i cittadini e il territorio. Le mamme di Mercato S.Severino e della Valle dell’Irno, anziché partorire presso l’ospedale di Curteri come avveniva fino all’anno scorso, dovranno rivolgersi agli ospedali di Cava de’ Tirreni o Salerno, con conseguenti disagi”. “Noi del Pd, avevamo chiesto – aggiunge Fabio Iannone- in qualità di consiglieri comunali, al sindaco Romano di predisporre analogo ricorso al Tar per il mantenimento dei reparti di ginecologia e ostetricia presso l’ospedale di Curteri. Invece, il sindaco non ha accolto la nostra istanza a difesa dei cittadini della Valle dell’Irno”. “Ora – prosegue Fabio Iannone – resta incerto il futuro dei nostri reparti, già chiusi all’utenza da gennaio scorso. La responsabilità è del sindaco Romano che non ha presentato ricorso al Tar. Il primo cittadino, durante un’intervista televisiva, affermò che non era pensabile un’azione legale ma che ne serviva una politica. Il provvedimento della chiusura dei reparti del nostro ospedale, fu emanato dall’ex Governatore della Campania, Stefano Caldoro, proprio mentre Giovanni Romano era assessore regionale all’ambiente. Romano sostiene che, negli ultimi 5 anni, il nostro ospedale è cresciuto. Invece, è vero il contrario, come si vede dal ridimensionamento del reparto di ortopedia e ora dalla chiusura di ginecologia e ostetricia. Inoltre, Romano ha preferito far realizzare una struttura residenziale nei pressi del nosocomio quando quei terreni potevano essere utilizzati per l’estensione della struttura sanitaria. Tutto ciò è la conferma che a Romano non interessano le sorti del nostro ospedale”.
G.A.