"In comune nemmeno i fondi per riparare le buche nell'asfalto"

L'affondo del consigliere del Pd Fabio Iannone

Mercato San Severino.  

”E’ l’ennesima conferma del fatto che l’amministrazione comunale è indebitata fino al collo: non ci sono nemmeno i fondi per rifare l’asfalto delle strade”: a dirlo, è Fabio Iannone, consigliere comunale del Pd. “Mole strade della città” – spiega Fabio Iannone – “sono piene di buche, delle vere e proprie gruviere che mettono a rischio l’incolumità di pedoni e automobilisti. L’amministrazione comunale non ha i fondi per ripararle o fa finta di niente o, peggio ancora, non si interessa al problema. Ma ormai i cittadini sanno bene che il Comune ha abbandonato il territorio al suo triste destino. Le buche sulle strade danneggiano anche le parti meccaniche delle automobili, sottoposte a continue sollecitazioni e possono creare ulteriori danni finanziari al Comune. Infatti, alcuni automobilisti che riportano danni alle vetture causate dalle strade in condizioni penose, chiedono poi il risarcimento dei danni al Municipio”. La critica di Fabio Iannone non finisce qui. “Che vogliamo dire delle opere pubbliche?” – si chiede Iannone. “Sono ferme al palo. I lavori per l’annunciato palazzetto dello sport non sono mai partiti. L’assenza di un’adeguata struttura sportiva ha inciso anche sul ridimensionamento di alcune società sportive. Della “casa del pellegrino” a Ciorani non c’è traccia. I campetti di calcio nelle frazioni sono abbandonati a loro stessi”. Fallimentari, secondo Iannone, sono anche le politiche sociali. “In città” – prosegue l’esponente Dem – “ cresce da anni il disagio sociale, che coinvolge giovani e meno giovani. Rispetto a questi problemi, si registra il disinteressamento dell’amministrazione comunale. Anche se la creazione di posti di lavori non rientra nelle competenze comunali, il Comune non crea le condizioni favorevoli per questo sviluppo, come dovrebbe fare”. “Di sera” – conclude Iannone – “la città è deserta perché non ci sono elementi attrattivi. Da metà degli anni ’90, non c’è più vita sociale. Non ci sono luoghi creati dal Comune in cui i giovani possano incontrarsi e socializzare”.

Redazione