Torna l'incubo cinipide: a rischio la raccolta delle castagne nel Cilento

Grido d'allarme del Codacons: "Subito un tavolo, non si lascino soli gli amministratori"

torna l incubo cinipide a rischio la raccolta delle castagne nel cilento
Futani.  

Bartolomeo Lanzara, responsabile del Codacons Cilento, esprime pieno sostegno al sindaco di Futani, Dario Trivelli, che con coraggio e determinazione si è fatto portavoce di una nuova e
preoccupante emergenza fitosanitaria: il ritorno in forma aggressiva del cinipide galligeno del castagno, parassita che minaccia nuovamente una delle colture simbolo del territorio cilentano.

«Il sindaco Trivelli - dichiara Lanzara - si è mosso con serietà e tempestività, sollecitando l’intervento dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e dell’Assessorato
regionale all’Agricoltura. Le istituzioni hanno il dovere di ascoltare e agire. Non si può lasciare solo un sindaco che sta facendo il possibile per difendere un’intera filiera produttiva e il futuro economico di molte aziende agricole locali.»

Nuova emergenza cinipide nel Cilento

Il cinipide, già noto per i gravi danni arrecati negli anni passati, è tornato ad infestare ampie aree di castagneti nel Cilento, con gravi conseguenze sulla campagna castanicola 2025 e con il serio rischio di mettere in ginocchio intere comunità che traggono sostentamento dalla castanicoltura, un prodotto di eccellenza del territorio.

«È ora che l’Ente Parco e la Regione Campania - incalza Lanzara - smettano con il gioco dello scarico delle responsabilità. Sono loro gli interlocutori naturali dei cittadini e degli agricoltori. Se non vogliono trasformarsi in meri carrozzoni politici e centri di spesa, devono agire concretamente. L’Ente Parco e la Comunità del Parco devono attivarsi presso i Ministeri competenti e la Regione, non solo per affrontare l’emergenza cinipide, ma anche per gestire con responsabilità le altre criticità legate alla fauna selvatica, come i danni causati da cinghiali e lupi»

Il Codacons Cilento ritiene indispensabile:
• l’immediata attivazione di tavoli tecnici con esperti del settore castanicolo;
• la valutazione di interventi fitosanitari mirati e biologicamente compatibili;
• la predisposizione urgente di indennizzi per le aziende agricole colpite;
• la convocazione di un incontro istituzionale urgente tra Regione, Ente Parco, Sindaci e
rappresentanze agricole.

«Chiediamo con forza - conclude Lanzara - di sapere quali iniziative l’Ente Parco ha già preso o intende prendere. Ha avviato un tavolo con l’assessore regionale all’Agricoltura? Ha previsto interventi a sostegno degli agricoltori? La sopravvivenza delle nostre aziende e dei nostri borghi non può più aspettare».