In cammino per il Giubileo 2025, ma anche verso il riconoscimento dell’Infiorata come patrimonio immateriale dell’Unesco.
Casatori, una delle più antiche frazioni di San Valentino Torio, punta dritta alla sede di Parigi e lo fa avviando l’iter per la candidatura di una tradizione giunta al suo 29mo anno e, soprattutto, di un evento che valorizza e promuove –come recita la Carta dell’Unesco- la ricchezza di conoscenza e competenze che vengono trasmesse da una generazione all’altra.
È questa una delle sorprese illustrate nel corso della conferenza stampa tenutasi stamane al Comune di San Valentino Torio, con don Gaetano Ferraioli, parroco della comunità di Santa Maria delle Grazie, Aldo Longobardi, direttore artistico dell’Infiorata, il Sindaco, Michele Strianese, e diversi rappresentanti dell’Amministrazione.
«L’Infiorata è un evento da vivere con la predisposizione dell’animo protesa alla preghiera, alla riflessione, alla fede – ha sottolineato don Ferraioli – non dimentichiamo lo sfondo religioso che accoglie la rassegna artistica e creativa per non perdere di vista il cammino di devozione verso la Vergine Addolorata. L’Infiorata di Casatori è un momento di gioia, tradizione e fede che unisce e rinsalda il legame di una comunità intera, un appuntamento annuale che tiene insieme tutti, dai più piccoli agli anziani, e che apre le porte del cuore all’accoglienza, alla solidarietà, all’amicizia, alla fratellanza, al valore della preghiera».
«Realizzare un tappeto di fiori è un’esperienza da vivere, soprattutto per i bambini. E chi vorrà, potrà farlo – ha spiegato il direttore artistico Longobardi – potrà cimentarsi in quest’attività a partire dalle 16 di sabato 14 settembre».