Amalfi, 70 volontari impegnati in una maxi-esercitazione

Effettuate prove per un'eventuale esondazione del torrente che attraversa il centro storico

amalfi 70 volontari impegnati in una maxi esercitazione
Amalfi.  

Eseguita questa mattina ad Amalfi l’esercitazione di protezione civile finalizzata a testare le procedure da attuare per il rischio idrogeologico "in stato di pre-allarme" riguardante un'eventuale esondazione del torrente che attraversa il centro storico (Rio Canneto). L’intento è stato quello di testare non solo l’efficienza del piano di protezione civile ma di evidenziare le criticità emerse nella “catena emergenziale” al fine di perfezionare le procedure. 

A sviscerarle nel corso di un un tavolo di de-briefing conclusivo sono stati tutti gli attori in campo tra forze dell’ordine, tecnici e responsabili di protezione civile. La maxi esercitazione, che ha visto coinvolti oltre ai 70 volontari aderenti ad ANPAS e provenienti da tutta la Regione Campania, si è svolta simulando uno scenario preliminare all’esondazione del torrente Canneto, con l’allerta alla popolazione residente ma senza la sua evacuazione. 

«Predisposta per testare le procedure previste dal piano di Protezione civile e in generale tutta la linea di comando e il coordinamento delle varie figure impegnate, l’esercitazione è iniziata con la ricezione dello stato di preallarme dalla sala operativa regionale che identifica un livello di precipitazioni consistenti in un lasso di tempo molto breve - dichiara l’assessore alla Protezione civile, Francesco De Riso -. A seguito di questo preallarme il sindaco ha simulato l’attivazione del C.O.C. (Centro Operativo Comunale) che ha immediatamente inviato una squadra di presidio territoriale, composta da un tecnico, un vigile e un volontario di Protezione civile, a Valle dei Mulini per assicurarsi del livello del fiume e quanto questo fosse vicino alle esondazione». 

La simulazione prevedeva il riscontro di un livello significativo del fiume in costante aumento dovuto alle precipitazioni per cui è stata attivata la fase di preallarme in cui la popolazione è stata informata del potenziale imminente pericolo con il suono delle campane della Cattedrale “a distesa”. Immediatamente sono partiti i mezzi di soccorso della Protezione civile che con l’ausilio di megafoni hanno informato che si era in presenza - ovviamente nell’ambito dell’esercitazione - di una situazione di pre allarme per cui era necessario abbandonare i piani terra e i piani sottoposti del centro per raggiungere quelli superiori. Nel frattempo sono state allertate le forze dell’ordine e attivate le procedure che afferiscono al piano di protezione civile tra cui i volontari che, una volta in zona, hanno allestito le aree di ricovero nei punti di attesa collocate tra Piazza Municipio e il Lungomare dei Cavalieri. 

«Nell’ambito dell’esercitazione sono stati inviati anche vari messaggi WhatsApp che informavano del livelli in aumento del fiume e della necessità che la popolazione lasciasse i piani interrati - spiega il sindaco Daniele Milano -. L’esercitazione ha comportato anche una fitta corrispondenza tra tecnici, amministrazione, forze dell’ordine e squadre di protezione civile, in cui sono confluiti dati e criticità. Con la cessazione dello stato di pre-allarme, ci siamo riuniti al Comune per fare il punto delle attività prodotte insieme con tutte le funzioni del COC. Con le forze dell’ordine, i tecnici e i docenti del dipartimento di ingegneria civile dell’università è stato sviscerato il lavoro fatto da ciascun attore. Ci si è resi conto di tutte le situazioni che - in tempo di crisi - potrebbero rappresentare una criticità, per cui sono stati raccolti tutti gli elementi che concretamente concorreranno ad aggiornare e perfezionare il piano di protezione civile comunale».