Cane smarrito a Sassano: pastore lo ritrova, è stato ucciso con uno spago

La famiglia del quadrupede alla ricerca dei responsabili

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Sassano.  

Mentre si trovava sull’argine del fiume nella frazione Silla del Comune di Sassano (SA), un pastore ha notato il corpo senza vita di un animale. Si è quindi avvicinato perché pensava si trattasse di una delle sue pecore, mentre invece ha scoperto essere un cane ormai in stato di decomposizione. In particolare, ha riconosciuto in quel povero animale ormai senza vita il cagnolino che la famiglia cercava disperatamente da settimane dopo averlo smarrito, disseminando appelli in tutti i modi. 

La cosa più drammatica è che la morte di questo povero cane non è stata causata da un incidente. Al collo, infatti, aveva uno spago da imballaggio molto resistente, oltre al suo normale collare con medaglietta e recapiti. 

“Esprimo tutta la mia vicinanza alla famiglia, perché posso solo immaginare cosa debbano provare in questo momento. Dopo l’angoscia di aver smarrito il loro compagno di vita, il dolore di trovarlo in quello stato, ucciso per mano di qualche mostro senza cuore e senza scrupoli. Abbiamo quindi sporto denuncia auspicando che le forze dell’ordine facciano tutto il possibile per cercare di identificare il responsabile di tanta crudeltà immotivata. Allo stesso tempo, chiediamo a tutti i cittadini di Silla e dintorni di collaborare con gli inquirenti e con noi se hanno la possibilità di fornire informazioni utili. Il nostro indirizzo e-mail avvocato@lndcanimalprotection.org è a disposizione per ricevere qualunque dettaglio utile a fare luce su questa drammatica violenza”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. 

Sulla vicenda si è espresso anche il consigliere regionale Tommaso Pellegrino che sulla sua pagina social ha scritto: "Esprimo con profonda indignazione, tristezza e vergogna, la mia ferma condanna per il vile gesto che si è verificato a Sassano. 
Il ritrovamento del povero cagnolino, che era scomparso da circa un mese, con una corda da imballaggi intorno al collo è assolutamente scioccante e inaccettabile e certamente non rappresenta i sentimenti di una Comunità che in tante occasioni ha dimostrato sensibilità nei confronti del benessere degli animali. Non può essere la cattiveria e l’insensibilità di pochi a infangare la reputazione della maggioranza. Rivolgo un caloroso abbraccio alla proprietaria, Ilaria, condividendo il suo dolore. 
L'autore di questa crudele azione dimostra di essere privo di ogni forma di sensibilità e scrupolo. 
È imperativo che la società condanni energicamente tali comportamenti e che giustizia sia fatta. 
Questo individuo rappresenta un pericolo non solo per gli animali, ma anche per la società nel suo complesso e la sua punizione dovrebbe essere esemplare. 
È fondamentale che gli autori di gesti così orribili siano affrontati con la massima severità della legge. Un Paese civile non può tollerare atti di crudeltà animale e deve agire per garantire che chi commette tali reati sia chiamato a rispondere delle proprie azioni davanti alla giustizia con fermezza. 
Mi auguro che le autorità facciano tutto il possibile per individuare il responsabile e che si avvii una seria discussione in Parlamento riguardo alla necessità di rafforzare le leggi contro la crudeltà verso gli animali. 
È anche nostro dovere garantire che situazioni come questa non si verifichino mai più nelle nostre Comunità" ha concluso Pellegrino.