È appena partito il progetto “BIOMARCS – Riannodiamo la biodiversità marina”, coordinato da Domenico D’Alelio della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e finanziato nell’ambito del programma europeo IMPETUS4CS. Si tratta di un progetto di citizen science, o scienza partecipativa, che mira a raccogliere dati sullo stato ecologico della costa cilentana attraverso l’analisi del DNA presente nell’acqua di mare, in collaborazione con i membri del circolo velico ASD Cilento a Vela, affiliato alla Federazione Italiana Vela (V zona).
I dettagli
Il progetto avrà il suo snodo principale a Marina di Camerota, località costiera in provincia di Salerno, compresa nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e bagnata dall’Area Marina Protetta Costa degli Infreschi e della Masseta.
«Le tecniche di analisi impiegate in questo studio permetteranno di ricercare nell’acqua di mare le tracce di DNA appartenente ai più disparati organismi marini, da quelli microscopici, come il plancton, a quelli di interesse commerciale, come i pesci», afferma D’Alelio.
«La nostra partnership con i ricercatori della Stazione Zoologica contribuirà a sviluppare un piccolo osservatorio sulla biodiversità marina a gestione locale e condivisa, che consentirà delle analisi periodiche in un’area campana molto importante sul piano naturalistico», dice Rosalia Calicchio, biologa marina in forza a Cilento A vela. Inoltre, “lo studio fornirà dei dati utilissimi per la gestione ambientale della costa cilentana e della vicina Area Marina Protetta”, aggiunge Gennaro Attanasio, presidente di Cilento a Vela.
«Il Comune di Camerota, che supporta l’iniziativa, metterà a disposizione uno spazio all’interno del Museo del Mare di Marina, dove verranno ospitate le attività progettuali», conclude Teresa Esposito, assessore del Comune di Camerota.
Infine, un protocollo d’intesa appena stipulato tra il Comune di Camerota, l’ASD Cilento a Vela e la stessa Stazione Zoologica, permetterà di associare allo studio del mare numerose attività di comunicazione della scienza rivolte ai turisti, che frequentano Marina di Camerota durante l’estate, e agli studenti, che partecipano ai campi di scuola velica qui organizzati nel corso dell’anno scolastico.
«La partnership tra i diversi operatori del mare permetterà così di “ricostruire un legame” tra la Ricerca e la cittadinanza attraverso lo studio della biodiversità marina, dal cui stato dipendono le risorse naturali su cui si basano le economie locali, da quella turistica a quella ittica», conclude D’Alelio.