Statale Amalfitana chiusa per ore, l'ira degli imprenditori: "Danni gravissimi"

Ferraioli: ennesima pagina nera per la Divina, colpa della mancata programmazione

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Conca dei Marini.  

"È una ennesima pagina nera per la Divina il fatto che nel bel mezzo del ponte per la Festa della Repubblica, le città di Conca stessa, Praiano e Positano si trovino con la strada chiusa dai new jersey all’altezza della Grotta dello Smeraldo e il passaggio per la statale Sorrentina, via Positano, interdetto per le targhe alterne in Penisola Sorrentina. Nell’attesa che l’emergenza venga risolta e si ripristini la circolazione con un senso unico alternato, come ha assicurato con una comunicazione la Conferenza dei Sindaci della Costa d’Amalfi, la situazione per il settore dell’accoglienza, ma anche per i cittadini e i lavoratori, è insostenibile". Così il presidente del Distretto turistico Costa d'Amalfi, Andrea Ferraioli, dopo la stop alla circolazione per l'ennesimo smottamento sulla Statale, all'altezza di Conca dei Marini. 

"A caldo la chiusura della Statale Amalfitana all’altezza di Conca Dei Marini è l’ennesimo colpo inferto alla destinazione turistica Costa d’Amalfi. Si aggiunge un ulteriore disagio a una situazione già difficile per quanto riguarda la viabilità, la logistica, i collegamenti, i trasporti. È la conseguenza di mancanza di programmazione e di pianificazione condivisa. Stiamo registrando presso tutte le strutture ricettive dell’area, sia nostri associati che non, una forte emergenza e una chiara difficoltà nel consigliare percorsi alternativi a tutti gli ospiti in partenza e in arrivo - prosegue la guida del Distretto -. La strada è stata chiusa nel primo pomeriggio, con la Costiera piena di visitatori, gli alberghi sold out. Come dovremmo gestire questo flusso di mezzi e persone? Dicendogli di passare per la Statale Sorrentina dove oggi vigono le targhe alterne e dove prenderanno una multa se le loro auto non hanno la targa giusta? Basta trattare così la nostra destinazione turistica, occorre pianificare assieme a livello territoriale e con le aree contigue con le quali condividiamo i flussi turistici e le strade di accesso. Se è del turismo che la Costa d’Amalfi vive, deve cominciare a gestirlo a partire dalla logistica e dalla cura del territorio. O ne morirà".