Museo "Grand Tour", appello del consigliere Farro per mantenere la struttura a Capaccio.
"Il museo innanzi detto ha rappresentato e rappresenta una fonte unica e inestimabile di produzione culturale del capoluogo e, per altri versi, dell’intero territorio comunale - scrive - La vicenda dello sfratto, a prescindere dalle vicende meramente giuridiche, è una sconfitta inaccettabile e da evitare nel modo più assoluto"
"Il Museo non può trasferirsi altrove perché la permanenza a Capaccio è nella sua genesi, sia per la denominazione che richiama “Paestum”, sia per la storia del Grand Tour che vede protagonista il territorio di Capaccio-Paestum - prosegue - Rivolgo un appello ai Frati affinchè retrocedano dallo sfratto in nome della cultura, così come il Podestà di Capaccio, dott. Manlio De Maria, nell’anno 1933, retrocesse in favore dei Frati, consegnando loro l’intero complesso del Convento, in nome del culto"
"Nel caso i Frati non intendano retrocedere l’amministrazione di Capaccio, come già ha manifestato volontà con delibera di Giunta Municipale nell’anno 2014, è pronta a mettere a disposizione propri locali idonei, sia presenti al capoluogo che in altra parte del territorio - annuncia Farro - Invito la pro-loco di Capaccio e l’associazione “Agorà dei Liberi”, territorialmente stanziate nel capoluogo, ad esprimersi in merito, essendo rimaste nell’assoluto silenzio, nonostante la partecipazione del mondo della scuola che, attraverso il dirigente scolastico, ha manifestato solidarietà e ferma protesta contro lo sfratto della cultura".
"Invito, infine, la dottoressa Daniela Di Bartolomeo, direttore del Museo “Paestum nei percorsi del Grand Tour”, che ringrazio per la battaglia culturale che sta portando avanti, a non demordere", conclude.
Redazione Sa