Aggredì sindaco e presidente del consiglio di San Marzano: rinviata a giudizio

Il Comune si costituisce parte civile nel procedimento

aggredi sindaco e presidente del consiglio di san marzano rinviata a giudizio

Il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore, nei giorni scorsi, ha disposto il rinvio a giudizio per la signora L.A. La sindaca Zuottolo: "Venuto meno il rispetto per le istituzioni e questo non è accettabile".

San Marzano sul Sarno.  

Era l'autunno del 2021 quando una donna, L.A. le sue iniziali, si presentò in aula nel corso della seduta del consiglio comunale di San Marzano Sul Sarno ed iniziò ad aggredire verbalmente il sindaco Carmela Zuottolo. Dalle parole ai fatti, la donna aggredì fisicamente anche l'allora presidente dell'assise cittadina, Pasquale Alfano, fino al tentativo di strangolamento con la sciarpa che aveva annodata al collo. 

Per questo motivo è stata rinviata a giudizio la cittadina. 

Il Comune marzanese per questa vicenda si è costituito parte civile

Essendo reati procedibili di ufficio, il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore, nei giorni scorsi, ha disposto il rinvio a giudizio per la signora L.A. Lo ha fatto non solo per le ipotesi di reato nei confronti del sindaco e del presidente del consiglio comunale, ma anche per il pubblico ufficiale presente in aula in quel momento, un maresciallo della polizia locale. Il Comune marzanese per questa vicenda si è costituito parte civile.

La sindaca Zuottolo: "Venuto meno il rispetto per le istituzioni e questo non è accettabile"

"Quanto accaduto scosse particolarmente la comunità ed i cittadini, per oltraggio a pubblici ufficiali, violenze fisiche ed aggressioni in consiglio comunale. Il Comune ha deciso di costituirsi in questo procedimento perché, al netto delle persone aggredite fisicamente e verbalmente, è venuto meno il rispetto per le istituzioni e questo non è accettabile, qualunque sia il motivo di protesta", ha detto la sindaca Carmela Zuottolo.

L'aggressione venne fomentata da alcune parti politiche, con il pretesto di tagli di alberi e "funerali" a piante del territorio comunale, si legge nella nota dell'amministrazione. 

"Non c'è nessun accanimento, ma tutti ci ricordiamo quei momenti e chi li fomentò politicamente. Resta l'amarezza che una polemica su un problema che andava discusso civilmente sia degenerato fino al tentativo di strangolamento dell'avvocato Alfano. Oggi registriamo il rinvio a giudizio di una persona. Confidiamo nella giustizia e nella magistratura per il rispetto della legalità, del senso civico e delle istituzioni ".