Future Food Institute alla Cop27 presenta modello di città del futuro

L'iniziativa è in programma oggi pomeriggio in Egitto

future food institute alla cop27 presenta modello di citta del futuro

ll Future Food Institute in Egitto per portare il suo contributo alla 27° Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite. Sarà presente anche il sindaco di Pollica, Stefano Pisani, che presenterà un modello di rigenerazione territoriale

Pollica.  

ll Future Food Institute in Egitto per portare il suo contributo alla 27° Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (COP 27) con evento collaterale dedicato alle città del futuro dal titolo “Feeding the Planet, energy for life, cities of the future are facing the food, water, soil, and energy challenge by designing a sustainable life”. L’evento, condotto da Sara Roversi, presidente del Future Food Institute, è in programma oggi pomeriggio, alle 17 (ora italiana) presso il Padiglione del Ministero per l’Ambiente e la sicurezza energetica del Governo Italiano e vedrà la partecipazione tra gli altri del sindaco di Pollica Stefano Pisani che presenterà il modello di rigenerazione territoriale basato sui principi del Patrimonio Immateriale UNESCO della Dieta Mediterranea, come reale strumento capace di guidare politiche di sviluppo che mirano alla tutela delle risorse, alla valorizzazione delle biodiversità, all’implementazione di modelli circolari, ed ovviamente alla celebrazione del convivio come strumento di inclusione.

Il tavolo

Un momento di confronto con gli esperti Kyle Davis, Senior Director U.S. Federal Policy Enel North America,  Merijn Dols, NOW Partners, Steven M. Finn, University of Pennsylvania, Vice President of Food Waste Prevention for Leanpath, Andrea Cotrufo, Chairman Quantum Investment per riflette sulle sfide dettate dalle crisi energetica ed alimentare mondiale e condividere scenari e modelli innovativi implementabili su larga scala. L’evento terminerà con una conversazione aperta sul futuro con le due giovani “Climate Shapers” Celeste Righi, Co-Founder and Partnership Manager at Change For Planet, e Omotolani Tayo-Osikoya, Creative Director Diary of a Kitchen Lover, Nigeria; per un momento di confronto multigenerazionale oggi necessario per passare dalle parole all’azione.

Per costruire le città del futuro, il Future Food Institute parte dal “Food” vero nexus salute dell’uomo e salute del pianeta, tra sviluppo sostenibile; energia; risorse naturali; nutrizione; design di nuovi modelli capaci di generare prosperità inclusiva, nuovi metodi di formazione e aggregazione; giovani, come decisori del domani e antenne sul futuro.  Le città del futuro, così come tutti i luoghi dove si dispiega la relazione uomo-natura, vanno ripensati nel quadro di nuovi modelli e non solo di nuovi strumenti o politiche di sviluppo. Future Food Institute in questi anni sta sperimentando a Pollica (SA) l’implementazione e l’analisi di un modello di ecologia integrale, capace di utilizzare un approccio sistemico ed olistico all’intero territorio, alle sue risorse naturali, culturali, sociali, economiche, culturali, ambientali che interagiscono con un nuovo approccio rigenerativo alla vita sul Pianeta, fatto anche di una riconsiderazione delle metriche che misurino il benessere collettivo, che abbiano al centro la salute dell’uomo, degli animali e del Pianeta stesso. 

Le parole del Future Food Institute

«Siamo di fronte ad una nuova era, quella che segue alla tempesta perfetta di crisi climatica, sanitaria, economica, energetica, culturale, sociale, ambientale, istituzionale, politica, democratica nella quale ci troviamo adesso. - dichiara Sara Roversi, presidente del Future Food Institute - Questa inedita COP 27, dove ci interroghiamo sul futuro da un presente dove però dobbiamo ancora far valere diritti umani e parità di genere, rappresenta l’occasione storica per progredire, come umanità, sulle sfide che ci attendono in questa nuova era. Future Food Institute sta facendo la sua parte, sperimentando quotidianamente nei Living Lab di Bologna, Tokyo e Pollica (SA) portando modelli, metodologie, strumenti, progettualità, sulle quali continuiamo ad investire senza sosta e che partono da dal modello ecologico integrale e da un sistema valoriale al quale non si può derogare, specialmente in questo momento storico».