Baronissi ricorda l'artista Nicola Fumo, scultore e architetto

Al via le iniziative con il concerto "Stabat Mater"

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Baronissi.  

Baronissi celebra l’artista Nicola Fumo, scultore e architetto tuttora considerato tra i maggiori esponenti del barocco napoletano e della scultura lignea. Nato a Baronissi nel 1647 e morto a Napoli nel 1725, lavorò per il Regno di Napoli e in Spagna dove fu al servizio di Filippo IV. A Baronissi, tutte le statue della Chiesa del Convento Francescano “Santissima Trinità” sono sue. Per ricordarne l’attività artistica, la Consulta della Cultura ha organizzato una serie di iniziative che fondono musica e arte, barocco e uso del legno, e nel primo appuntamento sarà ricordata la carriera di questo celebre artista di Baronissi creando una “connessione artistica” con Giovanni Battista Pergolesi che visse la stessa epoca. Domenica 10 aprile, alle ore 20.00, presso la Chiesa SS. Maria di Costantinopoli, sarà di scena l’orchestra di fiati Falaut Flute Orchestra diretta da Paolo Totti in “Stabat Mater”, un’opera rivisitata nella sua esecuzione strumentale.
“La scommessa – sottolinea il sindaco Gianfranco Valiante – è la forte volontà di portare idee nuove ed eventi. La consulta ha interpretato con questa iniziativa – e le siamo grati -, nel migliore dei modi, l’intento dell’amministrazione”. “Sono particolarmente felice per l’inizio dell’attività della Consulta – fa eco il vicesindaco e assessore alla cultura Anna Petta - le conoscenze e le esperienze dei singoli componenti sapranno creare sinergie indispensabili all’interno di un contesto dove bellezza e creatività saranno il centro di progetti ed idee”. “Diamo il via a una serie di appuntamenti che avranno al centro Nicola Fumo e il periodo barocco – spiega la Presidente della Consulta Anna Malesci – quando Pergolesi ci dona lo Stabat Mater, come Nicola Fumo sarà destinato ad un successo che valicherà i confini napoletani tra sintesi prospettiche, coniugazioni tra parola ed effetti musicali che solo un uomo profondamente nutrito di barocco napoletano ci poteva donare. La data scelta, ovvero la sera della domenica delle palme, invita ognuno di noi ad un momento di riflessione avvicinandoci  alla pace, alla fede e alla speranza di un futuro migliore”.