Rifiuti a Battipaglia, progetto da 33 milioni di euro per l'ex Cdr

Nell'impianto della Piana vengono lavorate 150mila tonnellate di scarti indifferenziati all'anno

rifiuti a battipaglia progetto da 33 milioni di euro per l ex cdr
Battipaglia.  

Entrato in funzione nell’aprile del 2003, ha cambiato più volte nome e gestore. All’inizio si chiamava Cdr, poi Stir e dal 2015 TMB (Trattamento meccanico-biologico). Qui i Comuni dell’Ato Salerno conferiscono circa 150mila tonnellate di rifiuti all’anno, il cosiddetto “indifferenziato”, cioè la frazione secca della raccolta differenziata. E dopo 19 anni di intensa attività una cosa è certa: l’impianto nell’area industriale di Battipaglia - gestito ora dalla società pubblica Ecoambiente Spa, braccio operativo dell’Eda Salerno - ha bisogno di essere riammodernato. 

L’impianto è vecchio e per questo motivo il consiglio di amministrazione di Ecoambiente ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per un revamping generale che prevede anche di implementare l’attività di trattamento del vetro. Un progetto dal valore complessivo di oltre 33,5 milioni di euro, che ora è stato inviato all’Eda affinché venga presentato alla Regione per essere finanziato. A fronte di questo rilevante  investimento, il progetto di fattibilità tecnica ed economica ne prevede circa 10 all’anno tra ricavi e risparmi. In pratica, in quasi tre anni l’investimento sarebbe ammortizzato.

“La proposta di ammodernamento dell’impianto esistente - spiega Vincenzo Petrosino, presidente di Ecoambiente - nasce dalla volontà di ridurre il carico di materiale inviato a termovalorizzazione nell’impianto regionale, recuperare frazioni nobili dai rifiuti, nonché energia dagli stessi, sfruttando la potenzialità già autorizzata e i volumi edificati già esistenti nel sito. Intendiamo realizzare un T.M.B di nuova generazione, moderno, efficiente e all’avanguardia, in linea con i principi dell’economia circolare”.

Il progetto prevede, infatti, una nuova linea per il trattamento del secco, che separa meccanicamente il rifiuto recuperando quel materiale che ha ancora un mercato nelle relative filiere di riciclo (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, bioplastica e vetro) e valorizzare ulteriormente la frazione secca destinata alla produzione di combustibile solido.

Anche la linea per la frazione umida sarà implementata con l’inserimento di una sezione di digestione anaerobica per la produzione di biogas da trasformare in energia elettrica da utilizzare per i consumi dell’impianto ed eventualmente immettere in rete. Altra energia elettrica, destinata all’autoconsumo, sarà prodotta con tetti fotovoltaici su strutture realizzate a beneficio dell’impatto ambientale.

“Abbiamo previsto poi l’inserimento - aggiunge Petrosino - di una nuova linea di selezione e trattamento del vetro, della potenzialità di 30mila tonnellate annue, per la produzione di sabbia di vetro molto richiesta dal mercato”. 

“In questa linea dedicata al vetro crediamo molto, e infatti come Eda Salerno  - spiega Giovanni Coscia, di recente riconfermato alla presidenza dell’Ente d’Ambito - abbiamo candidato il progetto, per un importo di 5,8 milioni di euro,  anche ai  finanziamenti del Pnrr proprio per avere una doppia possibilità. Un’opportunità, quella dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, di cui intendiamo avvalerci  appieno avendo presentato progetti per nuovi impianti per complessivi 76 milioni di euro. Contemporaneamente prestiamo la dovuta attenzione all’ammodernamento degli impianti esistenti, il progetto per il TMB non è l’unico. Nelle scorse settimane abbiamo aggiudicato i lavori  per quello di Casal Velino destinato al multimateriale e ci apprestiamo ad indire la gara per i lavori di contenimento delle emissioni di cattivi odori nell’impianto di compostaggio di Eboli”.