Sabato scorso si è tenuto presso la Certosa di San Lorenzo un evento organizzato dal Comitato per la riapertura della riapertura della linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro.
Nel corso dell’incontro si è discusso a lungo dell’imminente decisione del ministro delle Infrastrutture Giovannini se firmare il decreto di dismissione dei 78 chilometri della vecchia linea o disporre l’inizio dei lavori per riapertura della stessa al traffico commerciale, interconnessa con la tratta AV Battipaglia-Praja.
Una scelta che potrebbe cambiare il destino del territorio del Vallo di Diano e dei territori limitrofi, com’è stato sottolineato durante l’evento di sabato, al quale hanno partecipato attivisti, politici e rappresentanti istituzionali. Tra questi, anche la sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio, la quale ha dichiarato che farà di tutto affinché il percorso ferroviario e la fermata dell’Alta Velocità si facciano nel lagonegrese, anziché nel Vallo di Diano.
Alle affermazioni della prima cittadina di Lagonegro hanno subito replicato i rappresentanti istituzionali del Vallo di Diano presenti all’incontro. Sulla vicenda interviene ora anche la sindaca di Padula, Michela Cimino, dopo la pubblicazione di alcuni servizi giornalistici: "Non ci faremo scippare anche questo servizio dalla Basilicata. Il percorso ferroviario e la fermata resteranno quelli individuati dai tecnici di Rfi. Siamo pronti a qualsiasi iniziativa eclatante pur di difendere il nostro territorio. Anzi, ribadisco che la Lucania dovrà restituirci anche il Tribunale. Non siamo più disposti a farci depredare da nessuno", l'avvertimento della fascia tricolore padulese.