"Riconoscere la fibromialgia come patologia invalidante"

La richiesta del consiglio comunale di Giffoni Sei Casali alla regione Campania

riconoscere la fibromialgia come patologia invalidante
Giffoni Sei Casali.  

Su proposta del Sindaco di Giffoni Sei Casali, Francesco Munno, il Consiglio comunale ha formalmente richiesto alla Regione Campania di riconoscere la Fibromialgia quale patologia invalidante e di inserirla nei registri LEA ovvero i Livelli Essenziali di Assistenza.  

Il Consiglio comunale di Giffoni Sei Casali, con l’adozione dell’atto deliberativo, ha chiesto agli organi regionali di assumere tutte le iniziative necessarie per prevedere la parziale esenzione dal pagamento dei ticket e dei farmaci eventualmente prescritti per le cure; di individuare all’interno della Regione Campania un centro sanitario specializzato per garantire uniformità di accesso alle cure sul territorio; di individuare criteri per l’attestazione e la diagnosi da parte del centro sanitario al fine di predisporre protocolli di terapia e riabilitazione secondo le linee guida; di organizzare incontri formativi per il personale medico e una campagna di informazione sia tra gli operatori sanitari sia tra la popolazione.  

Inoltre, si chiede formalmente alle autorità competenti di individuare un protocollo per il riconoscimento e la determinazione di invalidità civile per attribuire una sua percentuale in base alla gravità della patologia al fine di disporre un assegno mensile; di attribuire un codice di esenzione regionale per prestazioni sanitarie (visite mediche, terapie, presidi e dispositivi medici) e di attivare un numero verde regionale a disposizione dei cittadini per informazioni. 

«Ad oggi - spiega il Sindaco Munno - i soggetti affetti da tale patologia soffrono di una pesante riduzione delle capacità di vita lavorativa, sociale e di relazione a causa delle conseguenze gravemente invalidanti dei sintomi che la malattia comporta. I problemi più rilevanti da affrontare per un ammalato di Fibromialgia sono l’accesso alle cure e alle visite specialistiche gratuite, per ora totalmente a carico del paziente e la continuità delle stesse. Questa delibera è stata approvata all’unanimità dall’Assise che ringrazio»