Scafati: chiusa succursale liceo Caccioppoli, la rabbia dell'opposizione

"La nostra comunità merita rispetto"

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Scafati.  

"Ormai, sono quasi due anni che la pandemia ha drasticamente limitato l'ingresso nelle nostre scuole. Finalmente, dopo ben 18 mesi, le studentesse e gli studenti hanno la possibilità di ritornare in classe e farlo “in presenza” con grandi sacrifici da parte di tutta la comunità scolastica. A Scafati, però, la situazione è difficile per la carenza di aule che vive il liceo Renato Caccioppoli.  Una carenza che si ripercuote da anni. Infatti, la struttura, non riuscendo ad ospitare l’enorme bacino di iscritti, ha, da sempre (o quasi), dovuto ricorrere all’utilizzo di succursali “di fortuna”. 

Così il gruppo Scafati Arancione, guidato dal segretario Francesco Carotenuto, interviene sulla chiusura della succursale del liceo Caccioppoli di Scafati.

"La situazione, certamente non da quest’anno scolastico, viene complicata dal fatto che la principale sede adibita a succursale è ubicata nel bel mezzo di un’area destinata alle attività di un’industria conserviera di via Sant'Antonio Abate, sede nella quale sono “ospitate” la bellezza di undici classi.  Inutile (forse no) evidenziare che, in questa struttura, gli studenti potranno accedere solo dopo la fine della lavorazione dell’industria conserviera, rinviando, ancora una volta, una parvenza di “normalità” nella ripresa delle attività scolastiche a non prima della metà ottobre. 

La carenza cronica di aule necessita, poi, dell’utilizzo di un ulteriore sede-succursale, presso la scuola media Tommaso Anardi - quattro classi del biennio - ottenuta solo dopo insistenti richieste e sollecitazioni da parte di studenti, famiglie e personale scolastico. Pochi giorni fa, il 7 settembre, è arrivata la notizia, direttamente dall’Ente, che la sede di via Sant’Antonio Abate non sarà più disponibile perché, pare, non sussistano le condizioni ambientali (davvero?), secondo la Provincia di Salerno.  Un fulmine a ciel sereno, arrivato a ridosso dell’inizio di questo anno scolastico, che avrebbe dovuto segnare una sorta di “rinascita”, anche soltanto simbolica, ma che, invece, si preannuncia disastroso per la nostra città e per il nostro liceo. Sono anni che ci battiamo per trovare soluzioni concrete, sostenibili e percorribili: il riutilizzo della struttura in via martiri d’Ungheria; la ricerca, mediante manifestazione di interesse, di strutture idonee e consone ad un luogo di formazione; l’utilizzo della pista ciclabile dello stadio per le attività motorie visto il mancato utilizzo della palestra. Per quanto la responsabilità non ricada direttamente sul sindaco, in quanto la competenza della gestione del liceo di Scafati resta provinciale, chiediamo al primo cittadino di intervenire immediatamente ed aprire un dialogo costruttivo con la Provincia di Salerno, facendosi promotore di una soluzione per la risoluzione della vicenda.  Anche la città di Scafati rientra nel perimetro provinciale, per quando sia assurdo doverlo evidenziare, e ciò non solo quando servono consensi.  Meritiamo lo stesso rispetto e lo stesso trattamento degli altri Comuni della territorio salernitano, sotto tutti i punti di vista, anche sotto il profilo scolastico. Non possiamo che stare dalla parte degli studenti e delle loro famiglie che rivendicano un diritto sacrosanto: quello allo studio", conclude Francesco Carotenuto del gruppo Scafati Arancione.