"No alla svendita e all’abbattimento dei boschi del comune di Acerno"

Le associazioni chiedono lo stop ai tagli nelle aree di riserva del Parco dei Monti Picentini

no alla svendita e all abbattimento dei boschi del comune di acerno
Acerno.  

Associazioni riunite per esprimere "ferma condanna per i tagli boschivi appaltati dal comune di Acerno, in località Vallebona, una delle aree a più elevato pregio naturalistico dei Monti Picentini, caratterizzata da esemplari relitti di abete bianco. In particolare".

Nella nota a firma dell'Accademia Kronos onlus sezione provinciale Avellino, Associazione culturale VII circoscrizione Avellino
Associazione Italiana Wilderness sezione Hirpus, GUFI - Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, Mountain Wilderness Campania, SOS Natura si legge: "Il taglio previsto nella particella forestale 6A andrebbe a interessare una parte dell'area di riserva integrale del Parco Regionale dei Monti Picentini, ma ricadrebbe anche in area ZPS e SIC."

Il ricavo, secondo i rappresentanti, sarebbe di poco più di 28mila euro. Dalle associazioni aggiungono e denunciano: "Il comune di Acerno ha inteso svendere il proprio patrimonio arboreo come legna da ardere, la cui combustione andrà a creare un ulteriore danno con l'emissione di gas climalteranti in un momento di grave crisi climatica. Per questa ragione le associazioni si riservano di adire le vie legali nonché di mettere in atto ulteriori iniziative di contrasto in base alle normative vigenti. Più in generale, si chiede una moratoria totale dei tagli in area di riserva integrale all'interno del Parco Regionale dei Monti Picentini, sia sul versante salernitano che su quello avellinese: un bene dell'umanità non può essere utilizzato dalle amministrazioni comunali come un bancomat per sopperire ai propri limiti di bilancio."