"L’assessore all’ambiente e all’urbanistica Carmine Spina, parlando dell’impianto di compostaggio da realizzare nel quartiere di Sant’Antonio, ha dichiarato che l’amministrazione è pronta al confronto. Non capiamo a che tipo di confronto si riferisca Spina, visto che il Comune e la Regione hanno già approvato il progetto e che in precedenza, ha bollato a priori come strumentali le posizioni di chi dissente dalla realizzazione di questo impianto, invitandoli ad aver un confronto “senzasovrastrutture mentali”. Comincia così la nota congiunta di "Amici fi Beppe Grillo", "Possibile" e Sinistra Italiana.
"Noi siamo stati sempre pronti ad un dialogo utile e aperto e lo abbiamo dimostrato sin da subito, ma di fronte abbiamo trovato un’amministrazione comunale che ha sistematicamente ignorato tutte le alternative poste sul tavolo. Tale atteggiamento di chiusura rispetto alle fondate osservazioni di chi non crede in questo tipo di impiantistica industriale, ha portato nel settembre 2019 ad una manifestazione di piazza molto partecipata - ricordano le forze politiche firmatarie del documento -. Ma il vero volto di questa amministrazione, per nulla incline al dialogo e al confronto, è emerso in modo cristallino con il mancato sostegno alla proposta di referendum consultivo, adducendo motivazioni di ordine burocratico e ignorando del tutto la questione sostanziale: dare voce alla comunità su questioni che incideranno inevitabilmente sul futuro della città. Quale strumento migliore avrebbe permesso ai cittadini di scegliere le sorti del proprio territorio?".
Non solo. "Il mancato coinvolgimento diretto della cittadinanza nelle scelte della comunità determina, oltre che uno scollamento insanabile tra politica di palazzo e cittadini, alcune conseguenze che storicamente del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani (2016) ne fanno il vero tallone d’Achille in un processo che dimostra come senza il coinvolgimento degli stakeholders sia difficile portare a termine la costruzione degli impianti di compostaggio. Così come per gli impianti ritenuti incompatibili a vario titolo dalla giustizia amministrativa e/o da amministrazioni locali più sensibili: Sarno, Castelnuovo Cilento, Fisciano, Battipaglia che a furor di popolo ad agosto è stata oggetto di una delibera dell’Ente d’Ambito per un impianto previsto già nell’Ex Stir (forse per motivi elettorali!?). L’assessore ha parlato anche di quelle forze, interne alla maggioranza, che hanno espresso delle perplessità e che tuttora sono guardinghe rispetto a questo progetto. Secondo il nostro parere, chi è contrario a vario titolo a questa idea di “Eco-distretto”, dovrebbe prenderne le distanze e opporsi in maniera più chiara e concreta alla decisione di proseguire nella realizzazione di questo impianto. Stesso discorso vale per le forze di opposizione, dentro e fuori dal consiglio comunale", la riflessione.
"Noi riteniamo che questo sia un impianto dannoso per il territorio ed addirittura economicamente non sostenibile. Produrre biogas non garantisce la copertura dei costi di gestione, storicamente alti, e fa diventare questi impianti dei veri e propri buchi neri per le casse pubbliche. Esempio lampante è l’impianto di compostaggio di Salerno che è voce di spesa e non di entrate per la municipalizzata che lo gestisce. Una corretta gestione del ciclo dei rifiuti potrebbe partire dall’utilizzo dell’impianto sito a poche centinaia di metri dai confini di Pontecagnano, appunto quello di Salerno, che nell’ ottobre 2019 ha richiesto frazione organica ai comuni limitrofi (chi meglio di noi). Alla luce di tali considerazioni ci chiediamo se l’assessore Spina non rischi di diventare la “foglia di fico” di Lanzara e di questa amministrazione, avallando di fatto iniziative partorite dalla Regione? Quello pensato per Pontecagnano Faiano sarebbe un impianto realizzato a ridosso dell’abitato di Sant’Antonio, di aziende agricole e agroalimentari e del centro commerciale. Un pasticcio che si può e si deve evitare", la conclusione polemica.