Il rientro tra i banchi di scuola resta uno degli argomenti che sta facendo maggiormente discutere. Mentre alcuni comuni hanno già deciso di far slittare, nuovamente, la riapertura delle scuole, in altri si attende ancora la decisione dei primi cittadini. In particolare, il sindaco di Baronissi ha scritto alle Dirigenti scolastiche locali affinché esprimano parere, sentiti i rappresentanti dei genitori, sull'opportunità di proseguire, vista la situazione epidemiologica, oltre il 23 novembre con didattica a distanza anche per i più piccoli. Una decisione che ha generato non poche polemiche da parte dei consiglieri di opposizione.
«Valiante continua, come già fatto nel passato, a rinvangare l'arte dello scaricabarile, anche quando la responsabilità della scelta è macroscopicamente sua. Chiedere il coinvolgimento di dirigenti scolastici e genitori per "delegare" loro i motivi di una decisione è atto disonesto politicamente e inaccettabile sotto il profilo sociale». È quanto affermano i consiglieri comunali di opposizione del comune di Baronissi in merito al parere richiesto dal primo cittadino sulla possibilità di proseguire con la didattica a distanza nelle scuole.
«Lungi dall'essere un esempio di democrazia partecipata, come subdolamente vorrebbe lasciare intendere. Il coinvolgimento degli altri soggetti del mondo scolastico è, secondo noi, indotto da un duplice motivo: il primo, per evitare l'imbarazzo di adottare una scelta contraria alla preannunciata ordinanza di riapertura delle scuole del governatore De Luca (suo grande sponsor alle scorse elezioni comunali); la seconda, per poter sempre dire che la scelta è stata determinata da altri, non da lui. Smetta, il sindaco, di giocare allo scaricabarile, specie nelle scelte più difficili, e prenda atto, una volta per tutte, che “decidere di non decidere” spesso implica vere e proprie spaccature in seno alla Comunità. È già accaduto in passato - concludono i consiglieri di opposizione -, per atteggiamenti analoghi tenuti dal Primo Cittadino, accadrebbe ancora, in questo caso tra i genitori degli alunni coinvolti. Almeno stavolta decida di decidere, senza nascondersi dietro altri. Come hanno fatto molti altri suoi colleghi primi cittadini della nostra provincia»