«Prendiamo atto che il consigliere comunale Sonia Ferrara si sia dimesso per una paventata incompatibilità mai certificata. Prendiamo atto, altresì che questa amministrazione comunale si sia illusa di poter governare con improbabili “coalizioni” politiche, basate solo sul peso dei voti. Va sottolineato, invece, che Scafati è stata lasciata al proprio destino dalle istituzioni. Dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche, infatti, si consente a chi ha gettato solo fango sulla comunità di bloccare la macchina amministrativa con denunce pretestuose firmate personalmente o da suoi alleati politici. In uno Stato diverso dall'Italia magari si sarebbe già agito. Ma cosa aspettano Prefetto e Procure di Salerno e Nocera Inferiore?».
Così Scafati Arancione commenta le dimissioni del consigliere comunale Sonia Ferrara, le ennesime incassate dal sindaco Cristoforo Salvati.
«Le istituzioni non possono fare orecchie da mercante a qualsiasi appello. C'è un sindaco che, seppur inadeguato, ha ricevuto oltre 100 denunce dal suo insediamento: in pratica, da un anno, riceve un esposto ogni tre giorni. Come si governa in questo modo? Come si può anteporre costantemente la propria immagine politica rispetto alle esigenze della città? Sulle incompatibilità vi è un'indagine aperta a Nocera Inferiore che sta andando avanti, ma qui si vuole il blocco della città per una ripicca personale. Forse di “spera” in un commissario per altri 5 anni a Scafati, in attesa che i processi terminino con buona pace di tutti? Nessuno si accorge che a Scafati non si può governare? Cristoforo Salvati e la sua squadra non sono all'altezza di amministrare questa città, ma non vengono nemmeno messi in condizione. Se questo è lo stato dell'arte, invitiamo tutti a dimettersi».