Nella frazione Bosco del Comune di San Giovanni a Piro è stata riaperta al pubblico, dopo circa cinquant’anni, l’antica cappella di Santa Rosalia. A tagliare il nastro il sindaco Ferdinando Palazzo e il vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro monsignor Antonio De Luca.
L’edificio sacro, costruito attorno al 1650, è stato donato al Comune nel 2009 dalla famiglia Carbone. Un vero e proprio gioiello della seconda metà del XVII secolo realizzato dal sacerdote don Ignazio Fatigati a seguito della grande epidemia di peste che causò circa duecento morti nel Comune di San Giovanni a Piro. La cappella, situata a pochi passi dal museo dedicato al pittore spagnolo José Ortega, versava da alcuni decenni in condizioni di abbandono e di degrado.
“Abbiamo voluto restituire ai cittadini – racconta con un pizzico di orgoglio il sindaco Ferdinando Palazzo – un pezzo di storia del nostro Comune. Un luogo simbolo di fede e di arte, di speranza e di bellezza che abbiamo ristrutturato e reso finalmente agibile dopo decenni di abbandono”. All’interno della cappella è stato ripristinato lo stato originario dell’altare ed è stato recuperato un importante dipinto di Santa Rosalia realizzato nel 1904 dal pittore Davide D’Angelo. Meraviglioso ed ancora intatto il pavimento, interamente realizzato in maioliche artigianali, con al centro uno stemma rappresentante un leone rampante.
La cappella sarà utilizzata come sala espositiva del museo “Ortega”. Intanto da ieri sera è tornata al suo posto l’antica campana della cappella, che per anni è stata custodita da un privato. La tradizione vuole che sia fatta suonare ad ogni nuova nascita in paese. Alla cerimonia inaugurale hanno preso parte la direttrice dei lavori Rosa Vassalli, il professore Salvatore Soprano, il parroco di Lentiscosa don Gianni Citro, il direttore del Polo Museale “Ortega” Franco Maldonato ed il vicesindaco Pasquale Sorrentino che ha moderato l’incontro.