"Prendere a pretesto la cosiddetta movida per mera contrapposizione politica o territoriale, per semplice sensazionalismo o, semplicisticamente, accusandola di ogni male della società, è un esercizio di facile populismo che danneggia tanti imprenditori, tantissimi lavoratori, soprattutto giovani, e l’economia di interi territori. Ora basta". Così Aldo Trezza, presidente di Confesercenti Cava de' Tirreni.
"Bisogna avere rispetto per gli operatori del settore, soprattutto in un momento come questo, in cui i sacrifici di chi investe e cerca di riaccendere le città, sono enormi e pieni di incognite per i futuro. Piuttosto che cercare di denigrare la concorrenza, facendo sfoggio di un peccato capitale come l’invidia, sarebbe utile, intelligente, vantaggioso, fare squadra e pensare a come promuovere l’intero comparto, fuori dai localismi e ragionando con una visione provinciale", il monito del consigliere della camera di commercio.
"Tutti gli attori, a cominciare dalla politica, gli organi dello Stato come la prefettura e le forze dell’ordine, operatori commerciali e dell’informazione, dovrebbero fare sinergia a tutela di un bene comune, invece di puntare il dito gli uni contro gli altri. Nessuno nega le problematiche, che sono annose, prima tra tutte, la carenza di organico delle forze dell’ordine e delle polizie locali, di Cava de’ Tirreni, in particolare. Ciò non giustifica, però - sottolinea Trezza - che un singolo episodio assurga agli onori delle cronache tanto da definire, genericamente, la movida violenta. Come presidente della Confesercenti di Cava de’ Tirreni e consigliere della Camera di commercio di Salerno invito tutti a non continuare a demonizzare un intero settore ogni volta che due idioti di azzuffano in una strada o in una piazza, ma a lavorare tutti insieme per sostenere gli imprenditori del settore e rendere sempre più accogliente e di qualità il "sistema movida".