Fase 2, gestione spiagge libere a Pontecagnano: la proposta

Litorale gestito da associazioni di volontariato e cooperative

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Pontecagnano Faiano.  

L’approssimarsi della stagione estiva ha posto al centro del dibattito pubblico, tra le altre, la questione riguardante le modalità di svolgimento delle attività balneari per la stagione 2020, con la necessità di garantire l’accesso in sicurezza alle spiagge libere e la riapertura dei lidi secondo direttive nazionali e regionali uniformi per il distanziamento e la sanificazione.

"La fruizione degli spazi pubblici come le spiagge libere, deve essere oggi più che mai garantita a tutti nel rispetto delle misure di prevenzione. Una ipotetica chiusura delle spiagge libere, ovvero l’affidamento delle stesse agli attuali concessionari, già in regime di proroga, ha fatto registrare un netta contrarietà da parte dell’opinione pubblica. Il nostro gruppo ha voluto esprimere estrema contrarietà a questa idea malsana di chiudere l’accesso alle spiagge pubbliche ed ha colto l’occasione per formulare una proposta all’Amministrazione di Pontecagnano Faiano". Scrivono in una nota inviata al sindaco Giuseppe Lanzare, gli attivisti del gruppo Amici di Beppe Grillo.

La proposta è quella di dotare le spiagge libere di servizi di tipo igienico sanitario, di erogazione acqua potabile e migliorare l’accessibilità al demanio da parte di tutte le categorie di soggetti fruitori, compresi scivoli per disabili. Far gestire le spiagge libere ad Associazioni di volontariato o Cooperative, in capo all’Amministrazione dovrebbe rimanere solo la garanzia della sicurezza delle spiagge con un servizio di salvamento. Garantire una possibilità all'affidatario della gestione di aprire un piccolo chiosco come punto ristoro, del tutto removibile a fine stagione.

"Le spiagge libere, rappresentano un bene comune appartenente al demanio marittimo di proprietà collettiva naturalmente destinato alla pubblica fruizione, il cui accesso, anche ai fini della balneazione, non può essere limitato o subordinato al pagamento di una somma di denaro, a danno delle fasce economicamente più deboli e in violazione dei principi costituzionali di uguaglianza e parità di accesso". Concludono.