Il leader delle sardine, Mattia Santori, insieme ad una delegazione di rappresentanti del movimento provenienti da diverse regioni del sud Italia, ha incontrato il Ministro del Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano. Tanti i punti discussi durante il confronto durato oltre due ore. Ma ad aver catalizzato l'attenzione di numerose persone sembra esser stata l'idea di un "Erasmus Nord- Sud”, la proposta di una sorta di “scambio intranazionale” per studenti ed ex studenti.
“Perché un napoletano non può farsi sei mesi al Politecnico di Torino e un torinese sei mesi a Napoli o a Palermo per studiare archeologia, arte, cultura o diritto?” ha dichiarato Santori in merito all'iniziativa, volta, come il resto, a risollevare le sorti del Sud Italia. Le reazioni alla proposta sono state diverse. In tanti hanno ironizzato sulle mete del sud italia come ipotetiche destinazioni Erasmus.
Tra i tanti commenti, c'è stato anche quello di Francesco Carotenuto, segretario dell'associazione “Scafati Arancione” che ha scritto sui suoi profili social: “Il leader delle sardine ha elaborato una complessa proposta di Erasmus. Questo strumento, fino alla proposta dell'amico sardina, consente a studenti e post-studenti di vivere un'esperienza formativa, culturale e sociale fuori dai confini nazionali.
Durante un'intervista è stato proposto l'Erasmus Nord-Sud, in Italia ovviamente.
Quando si comprenderà che il problema dello sviluppo e dell'uguaglianza del nostro paese è argomento molto più complesso di una proposta così assurda, non sarà mai troppo tardi.
Comunque un dato positivo c'è: anche Scafati può diventare meta per l'Erasmus”
Un commento ironico che ha alla base di un pensiero molto più complesso, come lo stesso Francesco dichiara: “Il mio è stato un post “per stuzzicare”, ma ribadisco che parlare di Erasmus in una sede così importante è fuori luogo. Le cose su cui ragionare sono tante. Argomenti come la riqualificazione del Sud avrebbero bisogno di esser trattati con una serietà maggiore, soprattutto se a farsene portavoce sono degli esponenti che, ad oggi, rappresentano una fetta importante della popolazione. Sarebbero tante altre le cose portare all'attenzione, dalla burocrazia italiana che frena e limita le imprese, alle realtà “poco chiare” che vive il Sud, alla condizione lavorativa dei tanti ricercatori. Abbiamo bisogno di parlare in termini concreti, con incentivi alle Università che vadano a migliorare la qualità, sovvenzioni ad iniziative e aiutare i ragazzi, capire il perchè in così tanti decidono di andare via”
L'esponente di Scafati Arancione non è l'unico che ha espresso la sua titubanza in merito alla faccenda. Le sardine si sono viste “costrette”, dunque, a spiegare la loro proposta e a delineare meglio l'incontro:
“Com’è strano spiegare che quello che temiamo più di tutto è che noi stessi si diventi figli di un pregiudizio, di una narrazione sbagliata. Lo abbiamo chiamato Erasmus per richiamare uno strumento che molti conoscono e che in questi anni ha consentito ai ragazzi italiani di incontrare l’Europa. Lo avremmo potuto chiamare Pippo e nonostante questo riaffermare un principio che poi certa stampa ha voluto banalizzare." hanno scritto i militanti del movimento sul loro profilo.
"Durante l'incontro si è parlato di tantissimi temi impellenti per il Sud. Non siamo certamente noi a poter risolvere la “Questione Meridionale” e ci siamo recati all’appuntamento con il ministro con grande umiltà." hanno continuato "le sardine", ed in merito alla questione Erasmus: "La proposta sull’erasmus intranazionale era ovviamente simbolica. L’idea era quella di testimoniare la volontà di incontrarsi! I giovani del Sud che si spostano a Nord per studiare, hanno contezza di ciò che lasciano, i giovani del Nord, magari conoscono l’Europa e non hanno mai vissuto Catanzaro, Palermo, Napoli, Lecce, Potenza. Solo attraverso l'incontro c'è contaminazione, solo attraverso la contaminazione si diventa comunità.”
Una proposta che non è stata recepita come avrebbe dovuto, forse, ma che in tanti, ugualmente, hanno trovato "fuori luogo".