Ha patteggiato un anno e otto mesi di reclusione, con pena sospesa, un ex ginecologo in pensione. Si chiude così l’indagine della Procura di Nocera Inferiore su quegli aborti clandestini che sarebbero stati praticati nel corso del 2016.
E' stata accolta dal gup del tribunale la richiesta del legale del professionista. Tutto era nato dopo una serie di perquisizioni eseguite dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria nello studio e a casa del medico. Il 70enne era accusato di truffa, per aver percepito come dirigente specialista diversi compensi svolgendo però attività in forma privata. Tutto all’insaputa della direzione sanitaria dell’Umberto I.
Era accusato anche di concussione, per aver ricevuto una somma in denaro da una paziente che sarebbe stata poi inserita in una lista in ospedale per interrompere la gravidanza. La terza accusa mossa dal sostituto procuratore Amedeo Sessa era poi di peculato, venuta alla luce con la scoperta da parte dei carabinieri di 41 scatole di farmaci trovate in casa del medico, ma anche nel suo studio e nell’armadietto in ospedale. Tra i farmaci ritrovati c’erano anche quelli che servivano per interrompere le gravidanze.
L’ultima accusa riguardava infine la violazione della legge 194 che regola gli aborti in Italia. Per la procura il professionista avrebbe indotto o praticato interruzioni di gravidanza a diverse donne presso il suo studio privato.
S.B.