Lo stato mi ha tolto prima la casa e poi mio marito

Parla la moglie di Salvatore Garofalo, morto d'infarto per l'abbattimento della sua abitazione

"Questa cosa non la perdono a nessuno. Chiederemo un risarcimento allo stato"

Capaccio.  

Salvatore Garofalo è morto in seguito ad un infarto, sabato mattina, mentre le ruspe stavano per cominciare ad abbattere diverse abitazioni abusive, compresa la sua, in località Campolongo. Il pensionato, che aveva subito un trapianto di un rene, viveva solo con il sussidio statale. Da circa 30 anni risiedeva alla Marina di Campolongo con la moglie, la figlia e i nipoti minori. L’abuso edilizio che ha portato agli abbattimenti gli era stato contestato dal 1998. Salvatore non ha retto al dolore, il suo cuore si è fermato quella mattina.

“Sabato mattina mio marito stava abbastanza bene – a dirlo è la moglie de 64enne Maria Izzo – appena ha visto il signore che ha messo le transenne per delimitare l'area si è sentito male, ha avuto un infarto. Un arresto cardiaco. Io non me ne sono neppure accorta. Noi avevamo fatto richiesta per un condono, - continua la signora Maria - il nostro avvocato però ci aveva detto che il pm che aveva in mano le nostre carte era molto severo. Un viale di case, tutte abusive, sono venuti a prendere proprio la mia?” Non si da pace la moglie di Salvatore Garofalo. “E' venuta la polizia, i carabinieri, quelli del tribunale per abbattere una casa con i miei tre nipoti dentro, tutti minorenni, in più mio marito invalido. Poi mi dicono vi portiamo i bambini in una casa famiglia.

Ora tra dieci giorni verranno ad abbatterla questa casa. Non ho i soldi per farlo io – continua la vedova - e verranno quelli del tribunale e mi butteranno la casa a terra, chi c'è c'è chi non c'è non c'è. Lo stato non potendo io pagare le spese per l'abbattimento mi addebiterà poi i 40mila euro tenendosi il terreno”. Si dispera ancora la signora Maria che la perdita più grande ormai già la ha subita.

“Lo stato non può togliermi niente, perchè non ho più niente. Ora siamo da mio figlio, intanto mio marito è morto e non ce l'ho più, oggi abbiamo celebrato il suo funerale. Questa cosa non la perdono a nessuno, che mi buttino pure la casa a terra, ormai possono farmi quello che vogliono ma se c'è una possibilità. Per la morte di mio marito comunque chiederemo un risarcimento allo stato”. Anche la figlia di Salvatore Garofalo, Lucrezia, si chiede il perchè di questa decisione. “Il danno enorme è che mio padre non c'è più per questa cosa. Noi vogliamo sapere perchè è stata scelta la nostra casa, perchè hanno iniziato da noi, ci sono delle strutture messe molto peggio. Ora vengono tutti a dirci che gli dispiace”.

Sara Botte

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