Dopo circa 42 ore riaffiora la speranza, sono state trovate vive 8 persone sotto le macerie dell'Hotel "Rigopiano" a Farindola sul Gran Sasso, la struttura spazzata via da una slavina di immense proporzioni. Si tratterebbe di tre uomini, tre donne e due bambini. Una donna è stata estratta viva insieme alla figlia, entrambe sono state trasportate in ospedale a Pescara. "Li abbiamo individuati, sono vivi, ci stiamo parlando" a dirlo Luca Cari, portavoce dei vigili del fuoco. Non si conosce ancora l'identità dei superstiti che, molto probabilmente si sono salvati per un puro caso, perchè si trovavano sotto ad un solaio, nella zona delle cucine, dove pare siano riusciti ad accendere un fuoco per scaldarsi.
Si continua dunque a sperare in tutta Italia ed a Valva, paese originario di Stefano Feniello, ancora tra i dispersi insieme alla fidanzata Francesca Bronzi, si trovava al Rigopiano per festeggiare il suo compleanno, un'ultima telefonata alla mamma e poi il silenzio.
Ore di apprensione per i familiari del giovane e tutta la comunità del paesino dell'Alto Sele, in attesa di avere buone notizie dagli esiti delle ricerche. Mentre continua incessante il lavoro dei soccorritori che hanno lavorato per tutta la notte in condizioni di estrema difficoltà, alla ricerca dei circa 30 dispersi, “i cani fiutano gli odori e noi scaviamo anche per 4 o 5 metri prima di trovare il terreno” dicono gli uomini del soccorso alpino. Dopo una lunga notte di lavoro sotto zero, tra la neve, al limite dell'impossibile, scavando tra alberi e detriti con in mente i volti delle persone che mancano ancora all'appello.
Quattro i corpi senza vita estratti da ieri, mentre la Procura di Pescara ha aperto un'indagine per omicidio colposo, sul ritardo dei soccorsi. I carabinieri forestali di Pescara sono in Provincia per acquisire tutti i documenti che possono interessare le indagini. Si tratta delle carte relative ai piani di emergenza e soccorso dell'area Vestina, da Penne verso la montagna, predisposte e attuate dalla Provincia. Sotto indagine richieste, movimenti, organizzazione di spalaneve, turbine, richieste di soccorso e tutto quello che riguarda la viabilita' di quella zona.
In questo panorama sventrato dal disastro, due elicotteri sorvolano la zona, uno della guardia costiera con personale del 118 e uno dei vigili del fuoco, in attesa di indicazioni da terra per far scendere i medici. Una catena di solidarietà e di prima assistenza che continua incessante, a Pescara la struttura sanitaria è pronta ad accogliere le persone estratte vive.
Sara Botte