Trans, Caldoro e dossier, un errore che non potrò perdonarmi

Ad Ottopagine la verità del sindaco di Pontecagnano Sica sulla presunta loggia P3

Pontecagnano Faiano.  

“Una brutta pagina, ho chiesto scusa e perdono alla famiglia Caldoro, e a Caldoro, certamente devo trovare pace con il signore e con me stesso, sicuramente è una cosa che non riesco a perdonarmi” così il sindaco di Pontecagnano Ernesto Sica commenta ad Ottopagine la condanna a un anno e mezzo di reclusione richiesta dalla Procura di Roma per il coinvolgimento, insieme ad altri 17 imputati nel processo sulla P3, presunto comitato d'affari segreto con l'obiettivo di condizionare gli organi costituzionali statali.

Tutto è nato nel 2010, da allora Sica è stato indagato per voler far passare Stefano Caldoro per frequentatore di trans, l'operazione è nata proprio per screditarlo e non candidarlo alla regione Campania. Un vero e proprio complotto a sfondo sessuale. “Credo che la giustizia faccia il suo percorso, questa è una pagina che ha dato occasione agli avvoltoi per attaccarmi e per fare speculazione politica e con serenità e ora con grande consapevolezza andiamo avanti” ha precisato Sica.

Per quanto riguarda la richiesta di dimissioni avanzata dal capogruppo del Pd cittadino Giuseppe Lanzara il primo cittadino di Pontecagnano affonda: “Non commentabili, siamo consapevoli che il dibattito politico ha preso questa scelta e ha avuto questa debolezza, da parte mia non commenterò mai queste affermazioni che non condivido”, ha chiosato Sica che ora dovrà attendere l'esito del procedimento giudiziario in corso a suo carico e di altri “illustri” imputati.  

Sara Botte