Alla Truffaut gran finale con Katia Ricciarelli

A Giffoni Valle Piana

Giffoni Valle Piana.  

Dopo aver accolto, da novembre ad aprile, i massimi rappresentanti della finzione scenica attuale, la VIII Stagione Invernale di Prosa, promossa dall’Associazione Giffoni Teatro, si prepara all’ultimo ed attesissimo appuntamento.
Giovedì 14 aprile alle 21 la Sala Truffaut della Cittadella del Cinema di Giffoni Valle Piana è pronta ad accogliere Katia Ricciarelli, protagonista di “Altro di me” (Produzione EveTimes) il suo nuovo spettacolo scritto a quattro mani da Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime. Dopo aver portato il bel canto e il suo talento nei migliori teatri del mondo, spaziando tra le opere di Puccini e Verdi, il soprano si racconta in una veste del tutto moderna, nuova, accattivante.
Non sarà un concerto di musica lirica, ma uno spettacolo di teatro musicale, la Ricciarelli racconterà la sua vita, condividendo con il pubblico le immense emozioni che le ha regalato.

A dividere la scena con lei anche il tenore Francesco Zingariello.
Ovviamente non mancherà la musica: le due voci, che da anni ormai incantano le platee di tutto il mondo, canteranno un repertorio che va dall’aria d’opera alla romanza da salotto alla canzone d’autore.

A rendere ancora più emozionante lo spettacolo ci saranno delle proiezioni di immagini e foto inedite tratte dagli album dei ricordi del noto soprano che sveleranno momenti che la cantante ha condiviso con i personaggi che hanno reso speciale la sua vita. Uno spettacolo ricco di toni e atmosfere variegate, sull’onda di ricordi senza nostalgia, con lo sguardo rivolto al presente e teso ad immaginare il futuro.
In “Altro di Me” autobiografia e canto si fondono con coreografie e musiche con grande versatilità per presentarci una Katia più umana. Situazioni, atmosfere ed echi tanto diversi eppure così vicini a ciò che il grande pubblico quotidianamente prova. Scene e storie nelle quali immedesimarsi: un viaggio nel tempo che permette di rievocare toni ed esperienze vissute, istanti che hanno segnato la vita di ciascuno, lasciando un’impronta indelebile. Tracce indelebili riconoscibili nella scelta delle canzoni e nelle parole utilizzate per celebrare la madre, “l’angelo custode” che le consentì di inseguire il suo sogno di cantante ed il vero amore della sua vita: José Carreras. Perché d’altronde, s'interroga Katia Ricciarelli, “Cosa sarebbe il soprano senza un tenore o il cielo senza stelle?”.

Redazione Sa