Paestum riabbraccia il suo capolavoro: torna visibile la Tomba del tuffatore

Accessi contingentati per la lastra che rappresenta un unicum della pittura funeraria

paestum riabbraccia il suo capolavoro torna visibile la tomba del tuffatore
Capaccio.  

Ritorna visibile al pubblico il capolavoro del Museo Archeologico Nazionale di Paestum, la celeberrima Tomba del Tuffatore, rinvenuta nel 1968 in località Tempa del Prete, circa 1,5 km a sud di Paestum. Lo rende noto la direzione del Parco.
Ad oggi, le immagini della lastra di copertura, con il tuffo di un giovane in uno specchio d’acqua, e dei pannelli laterali, con scene di un simposio, rappresentano un unicum della pittura funeraria in Magna Grecia all’inizio del V sec. a.C.

Dibattuto è ancora il significato delle scene rappresentate sulle lastre che potrebbero rimandare a tradizioni religiose, filosofiche, artistiche e rituali che si sviluppano in un più ampio orizzonte mediterraneo e prendono forma nel sud Italia con la nascita di religioni salvifiche alternative al pantheon ufficiale.
Le nuove ricerche, inoltre, dimostrano come l’uso della pittura in ambito funerario tra età tardo-arcaica e classica non sia così inusuale e attesterebbero la presenza di una competenza tecnico-pittorica locale consolidata.

Intanto, continuano nel Museo le operazioni di allestimento delle nuove sale dedicate alle necropoli, alle tombe dipinte e al periodo romano della città che presto torneranno visibili al pubblico.

L’accesso alla Sala del Tuffatore è consentito ad un massimo di 30 persone per volta, accompagnate dal personale di vigilanza dei Parchi archeologici di Paestum e Velia. La durata di permanenza nella Sala del Tuffatore non può superare i 10 minuti.