"Si prega di attendere", il "taccuino della dialisi" di Roberta Borrelli

L'addio al tennis e la lotta per sensibilizzare alle donazioni nel racconto dell'autrice salernitana

si prega di attendere il taccuino della dialisi di roberta borrelli
Salerno.  

La storia vera di una giovane brillante tennista, costretta dalla malattia ad abbandonare lo sport e a reinventarsi, che sceglie di raccontarsi durante le sedute di terapia dialitica. “Si prega di attendere. Racconto semiserio di una metamorfosi” di Roberta Borrelli, uscito per Marlin Editore (nella collana “il Portico”) in tutte le librerie e on line da venerdì 27 ottobre, è un brillante romanzo di formazione, che aiuta ad accettare, i cambiamenti, le difficoltà, le metamorfosi che la vita richiede, facendo riflettere e sorridere, diventando anche socialmente utile. Il ricavato dell’autrice proveniente dalla vendita del libro servirà a sostenere l’attività e le campagne informative di Aned e AIDO.

Partendo dall’escamotage narrativo di un“taccuino della dialisi”, come strumento per ingannare il tempo della sofferenza, la Borrelli- medico e paziente al tempo stesso, che sperimenta sulla sua pelle l’esperienza della malattia autoimmune, della dialisi e dell’attesa del trapianto - riesce a parlare di un tema difficile con sorprendente leggerezza, sensibilizzando i lettori intorno a una problematica socio-sanitaria, senza pietismi e toni tragici, ma con ironia e, a tratti, con garbata comicità; favorendo dinamiche motivazionali utili a tutti, non solo ai diretti interessati. La sua vicenda fa viaggiare il lettore anche nella cultura giovanile, nel vivace clima degli anni ’90, nel vissuto di una generazione spensierata e animata da grandi speranze; accendendo, nello stesso tempo, una luce sulla vita vera e quella borghese, la speranza, la morte, il perdono di una maternità subita, lo sport come salvezza e condanna; la coppia, narrata da una persona a rischio, che con una scrittura irriverente, spezza, con garbata e feroce ironia, un sorriso divertito e amaro. Nonostante sia ancora “in lista di attesa”…

“C’è ancora una cosa – scrive nelle ultime pagine del suo libro la Borrelli - che per me e per gli altri 8999 viaggiatori fermi sulla banchina in attesa del “treno per la vita” si può fare ed è il trapianto. Ma può esserci trapianto solo se ci sono organi disponibili, e finché la medicina non arriverà a creare organi artificiali l’unico modo per poter avere organi è che tutti dicano “sì” alla donazione di organi e tessuti dopo la morte (…).Dal 2021 puoi dichiararti donatore di organi e tessuti dopo la morte all’emissione o al rinnovo della carta d’identità presso il tuo comune, o puoi rivolgerti alla tua Asl nella quale esiste personale formato e che può inserire i tuoi dati nel Sistema Informativo Trapianti, database nazionale al quale accedono i medici delle rianimazioni (dichiarazionidivolontà@sanita.it). Ma siccome viviamo in un mondo smart, puoi pure decidere di dichiararti donatore con un click! Accedi al sito del ministero della salute www.sceglididonare.it oppure scarica l’App di AIDO, dove registrandoti con la carta d’identità elettronica o lo spid potrai dire il tuo “sì”. Oppure vai sul sito www.aned-onlus.it – associazione che da cinquant’anni tutela i pazienti emodializzati e trapiantati – o su quello dell’ AIDO www.aido.it che da cinquant’anni raccoglie la speranza in un “sì”. 

L'AUTRICE 

Roberta Borrelli vive e lavora a Salerno. Ex tennista professionista, odontoiatra, medico vaccinatore del Programma Nazionale di Vaccinazione Covid-19, Co-Referente Sportello Amico Trapianti dell’Asl di Salerno, è delegato dell’Associazione Nazionale Emodializzati (ANED) e fondatrice dell’associazione “19 giugno 1919”, sodalizio culturale e sportivo legato alla U.S. Salernitana 1919.