Una mostra per omaggiare la Svizzera e il contributo dato dal popolo elvetico alla città di Scafati.
È l’obiettivo dell’esposizione che si terrà fino al 30 settembre all’interno del Real Polverificio Borbonico e che vedrà 13 artisti svizzeri esporre le proprie opere. Un evento che consentirà di riscoprire un antico legame, rimasto ancora oggi impresso nei luoghi-simbolo della città campana. A Scafati, infatti, un gruppo d’imprenditori elvetici avviò un polo industriale del tessile che cambiò l’economia ed il tessuto sociale della città.
L’idea di rispolverare questo antico vincolo che unisce Scafati alla Svizzera è partita da Barbla Fraefel-Zah e Peter Fraefel che con il sostegno del pittore-scultore Angelo Casciello (direttore del Centro per l’arte e la cultura ospitato all’interno del polverificio) hanno concretizzato il progetto. Al loro fianco si sono schierate sia l’amministrazione comunale di Scafati che il Governo svizzero (ente promotore dell’evento) che hanno supportato l’idea, facendo in modo che andasse in porto
Il vincolo tra scafatesi e elvetici risale al 1824 quando l’imprenditore di Zurigo, Giovanni Giacomo Meyer lanciò sul territorio un cotonificio, capace di rivoluzionare l’economia della città nel giro di pochi anni. L’azienda con il passare del tempo arrivò ad avere oltre 1500 dipendenti, diventando un punto di riferimento per l’intera provincia di Salerno.
«Questa mostra è il nostro ringraziamento a quegli imprenditori svizzeri che contribuirono alla crescita del nostro territorio - ha affermato a Swissinfo.ch il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti -. E la scelta di ospitarla nel Real Polverificio Borbonico, che abbiamo recuperato a spazio culturale e che entro l’autunno verrà definitivamente venduto dal Demanio italiano al nostro Comune, ne è un ulteriore omaggio. La famiglia svizzera dei Meyer ha avuto un rapporto molto intimo con la nostra comunità, tanto che donò al comune il suo palazzo, che è ancora oggi Palazzo Meyer, la sede del nostromunicipio».
Redazione Sa