Riparte "Le domeniche in Villa"

Nuove aperture della Villa Romana di Baronissi

Baronissi.  

Continua la consolidata iniziativa culturale “Le domeniche in Villa “ a cura di Archeologando Intour con una nuova serie di aperture domenicali della Villa romana di Sava . L’iniziativa ha lo scopo di offrire, attraverso un suggestivo percorso guidato, la possibilità di conoscere un’importante testimonianza storica locale: la villa romana, un vero gioiello di civiltà. La prossima apertura è prevista domenica 28 giugno. La villa romana, sita al di sotto del sagrato della Chiesa di Sant’Agnese, nella frazione Sava, resterà aperta dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 17:30 alle 20:30. Le visite guidate, a cura dell’associazione baronissese, che da quasi due anni gestisce il sito, si svolgeranno ogni trenta minuti. L’ingresso è gratuito.

Le guide di Archeologando Intour condurranno i visitatori all’interno del complesso, alla scoperta di un monumento di inestimabile valore storico e culturale. Prossima sfida dell’associazione è quella di recuperare gli affreschi quattrocenteschi in precario stato di conservazione, sensibilizzando l’opinione pubblica ad un tempestivo recupero. L’associazione sta già lavorando alla seconda edizione della Villa romana e il suo giardino che sarà interamente dedicata alla cosmesi nel mondo antico e che si svolgerà a settembre. La villa, costruita in età repubblicana ed ampliata nel I secolo d.C., presenta numerosi ambienti che si aprono intorno ad un grande criptoportico quadrangolare (34,80 m. x 33,30 m.) aperto ad ovest con arcate sul giardino antistante.  

Gli ambienti a pian terreno ed il criptoportico furono poi utilizzati in età paleocristiana come luogo di sepoltura, da qui l'appellativo "catacombe", altro termine con il quale è nota la struttura. Nel corso del XV secolo furono costruiti gli altari (stuccati poi in epoca barocca) ed affrescate le pareti sovrastanti ad essi con pregevoli rappresentazioni della Vergine con Bambino, la SS. Trinità, l'Ascensione, Santa Caterina d'Alessandria, San Michele Arcangelo, S. Leonardo in cui si scorge la data, il 1424.

 

Redazione