Paestum: la scrittrice Andrea Marcolongo incontra gli studenti

Si presenta il libro alla Fonte delle parole. 99 etimologie che ci parlano di noi

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Capaccio.  

Quale il valore delle parole al tempo degli hashtag e delle emoticon?

A interrogarsi è la scrittrice Andrea Marcolongo che presenterà al Museo di Paestum il suo nuovo libro “Alla fonte delle parole. 99 etimologie che ci parlano di noi”, venerdì 17 gennaio 2020. L’autrice di bestseller venduti e tradotti in tutto il mondo torna nel sito magno-greco con un doppio appuntamento per ritrovare i ragazzi dei licei campani e per emozionare il pubblico in una conversazione con il direttore Gabriel Zuchtriegel, insieme al gruppo musicale Atammusìa.

Per la seconda volta in meno di un anno Andrea Marcolongo sarà a Paestum. “Sono felice di tornare in un luogo che amo molto” – scrive l’autrice nella sua pagina Instagram - A Paestum vi racconterò l’etimologia numero 100: quella di classico”. Per una studiosa del mondo antico, il Parco Archeologico di Paestum rappresenta il contesto ideale per far rivivere la voce del passato, consapevole che il greco non è una lingua morta, ma memoria di ciò che eravamo.

“Le parole sono il nostro modo di pensare il mondo – dichiara Andrea Marcolongo – Sono il mezzo che abbiamo per definire ciò che ci sta intorno e quindi, inevitabilmente, per definire noi stessi. Ogni volta che scegliamo una parola diamo ordine al caos, diamo contorni e corpo al reale; ogni volta che pronunciamo una parola essa è riflesso di noi. Ci rivela. Senza il linguaggio non faremmo altro che brancolare scomposti nella confusione, incapaci di dire la realtà e ciò che sentiamo. Proprio per questo delle parole dobbiamo avere estrema cura. Sono un giardino da coltivare con pazienza ogni giorno, da mantenere fertile e vivo, fino alle sue radici”.

La mattinata del 17 sarà dedicata all’incontro con gli alunni dei licei campani, futuri custodi delle parole e veri protagonisti del dibattito.

“Gli studenti del liceo classico di Eboli hanno molta familiarità con i libri della Marcolongo– spiega la professoressa Rosa Caponigro –, li portano nello zaino insieme al libro di grammatica perchè sono strumenti che aiutano a comprendere meglio questa “lingua geniale”: il greco. Grazie ad Andrea, i ragazzi vanno al di là della sintassi e delle traduzioni e apprezzano la lingua antica quale espressione di un mondo che in fondo gli è proprio, ma ancora non lo sanno. La principale difficoltà che trovano gli alunni è comprendere i tempi verbali, spesso senza comparazione nelle lingue moderne. La Marcolongo spiega che i Greci non si ponevano la domanda quando avviene un'azione, ma come avviene. Questo colpisce molto l'attenzione degli studenti perché riescono a dare un senso alle cose che studiano, non percependole come inutili”.

Nel pomeriggio, dalle ore 17:00, gli spazi del Museo si arricchiranno di parole e di musica. I protagonisti saranno l’autrice e il gruppo Atammusìa, moderatore il direttore Gabriel Zuchtriegel.