L’Atlantico tour non è soltanto un viaggio nel tempo tra i successi di Marco Mengoni. È un continuo invito a riflettere, a immaginare una società più umana e capace di porgere la mano verso l’altro. Un inno alla (buona) vita che ieri sera ha travolto anche il PalaSele di Eboli, ricolmo come sempre di passione ed emozioni. Affetto percepito dal cantautore romano che, dopo il successo dello scorso maggio, è tornato nel Salernitano - unica tappa autunnale in Campania, curata da Anni60Produzioni - per (ri)lanciare il suo messaggio.
Che, non a caso, parte sulle note di Muhammad Alì, il lottatore che è in ogni animo, che incassa colpi e li restituisce e che riesce a trasformare ogni problema in un’opportunità. Ma il filo conduttore che unisce ogni brano è l’amore, sempre presente nelle canzoni di Mengoni. «Basta diffondere odio», sottolinea l’artista nel primo intervallo musicale. «Parla d’amore anche quando fa male, è sempre e comunque amore». Poi la sua voce torna a riscaldare il PalaSele che canta tutto d’un fiato i successi - nuovi e vecchi - del ragazzo di Ronciglione: Ti ho voluto bene veramente, Sai che, Buona vita, Guerriero.
Applausi scroscianti, poi, accompagnano il momento dedicato a una riflessione sulla società moderna, sull’ambiente, sull’inquinamento e sul mondo dei social. «Ogni persona che incontri sta conducendo una battaglia, sii gentile», sottolinea dal palco il cantautore, invitando tutti a praticare quell’amore che caratterizza le sue canzoni. Il PalaSele recepisce e risponde con la musica napoletana, intonando “Tu si' 'na cosa grande” di Domenico Modugno. Mengoni applaude e, mentre la Tribuna srotola uno striscione a lui dedicato, urla forte alla sua gente: «Vui sit’ piezz’ ‘e core».
L’emozione sale man mano che la scaletta propone i brani più amati dai fan: Guerriero, calci e pugni, L’Essenziale, Hola. Poi la musica si ferma nuovamente e Mengoni lancia un altro appello: «Bisognerebbe essere più gentili verso il prossimo. Stiamo prendendo una piega con questa società. Dobbiamo tornare a essere umani», afferma dal palco, facendo partire un altro dei suoi grandi successi: Esseri umani. Il PalaSele salta, si abbraccia e si diverte in un tripudio di suoni, emozioni e sentimenti che viaggiano al ritmo del cuore. Molto più di un semplice concerto.
Foto di Alfonso Maria Salsano per Anni 60 produzioni