Ora potrà finalmente abbracciare Manoel De Oliveira e poi sedersi affianco a lui a discernere di cinema e impegno su poltroncine trapuntate di nuvole. Vogliamo immaginarcelo così il "nostro" don Andrea Vece, ex parroco della chiesa di Madonna di Fatima, che oggi, a 89 anni, ha lasciato questa terra e il suo cinema di periferia - il “Fatima”, appunto - realtà cresciuta grazie al suo impegno e alla sua passione, verso gli esseri umani e le loro storie, fuori e dentro il grande schermo.
La scorsa settimana in molti, tra gli abituali frequentatori del cineforum settimanale da lui creato nella piccola sala parrocchiale della zona orientale ben 50 anni fa, si erano straniti per la sua assenza alla proiezione serale, prima della quale don Andrea era solito fare un breve commento sul film visto la volta precedente – “Voi quanto ci avreste messo? Tre…due..due…tre… uno, che esagerazione, quattro…tre…tre…due. Beh, la media è buona” – e delineare i tratti salienti di quello che si sarebbe visto di lì a poco, evidenziandone vizi e virtù senza dimenticare di specificare che quella era "una prima visione assoluta" per la città di Salerno. E di prime visioni - strane, caustiche, difficili da capire, disturbanti, a volte anche deludenti e soporifere ma mai banali – lui ne aveva portate in città davvero tante, educando intere generazioni ai film d’autore, alla settima arte interpretata dai maestri di tutto il mondo, meravigliosi inni alla diversità declinata in ogni aspetto della vita umana.
In molti, quindi, avevano notato la sua assenza la scorsa settimana ma non si sarebbero mai aspettati di non rivederlo mai più: solo 15 giorni fa, nonostante l’attacco di cuore la scorsa primavera lo avesse abbattuto un po’, si è presentato puntuale al cinema per l’inizio del nuovo ciclo del suo cineforum, la sua creatura di cui andava orgoglioso almeno tanto quanto le sue numerose missioni in Africa. Ma giovedì scorso un altro infarto, e questa volta, pur essendo trasportato d’urgenza al “Ruggi”, dove a prestargli i primi soccorsi ha ritrovato alcuni dei più affezionati frequentatori del “Fatima”, che hanno fatto il possibile per rimetterlo in sesto, il suo corpo piano piano ha cominciato a spegnersi. Fino all’ultimo respiro, arrivato questo pomeriggio nel reparto Rianimazione dell’ospedale di via San Leonardo. Le persone a lui vicine, e i gli amici sacerdoti, in queste ore stanno vagliando la possibilità di allestire una camera ardente proprio all’interno del cinema, la sua seconda e amatissima casa. E’ ipotizzabile, quindi, che i funerali non ci saranno prima di venerdì.
“Non abbiamo parole, solo un grande dolore, una parte della nostra vita, del nostro cuore è tornata alla casa del Padre. Ora continuerà a guidarci da lassù”, così i suoi collaboratori, che da anni ormai lo affiancavano nella scelta dei film da proiettare e nella gestione della sala, hanno comunicato su Facebook la dolorosa dipartita. E in pochi minuti la notizia della scomparsa di don Andrea è rimbalzata di bacheca in bacheca raccogliendo cordoglio e tristezza da parte di salernitani di tutte le età. Salerno ora è orfana di un grande uomo, di fede, di speranza ma soprattutto di amore.
Fiorella Loffredo