Truffava gli studenti universitari facendogli firmare dei contratti con i quali acquistavano pacchetti di viaggio. L'espediente era semplice: i ragazzi venivano avvicinati con la scusa di compilare un formulario, una indagine di mercato. Una volta risposto a tutte le domande ai ragazzi veniva chiesto di firmare i questionari. Quelle firme però venivano apposte non in calce a questionari ma a veri e propri contratti di viaggio. Per queste truffe Vincenzo Antonio Lammoglia ha rimediato una condanna a tre e quattro mesi di reclusione più 1.000 euro di ammenda per estorsione, oltre al risarcimento del danno alle parti civili intervenute.
La vicenda risale alla fine degli anni 2000.
I ragazzi venivano avvicinati per un’indagine di mercato. Alla fine però è venuto fuori che quelle “interviste” terminavano con la sottoscrizione di un contratto per l’acquisto di buoni per una vacanza con diverse società tutte facenti capo a Lammoglia. Successivamente quest'ultimo poneva in essere una serie di azioni volte al recupero del millantato credito, nel frattempo cresciuto di importo. Nell'indagine sono stati coinvolti 300 uffici di polizia per far luce su fatti ricompresi nel lasso di tempo che va dal 2000 al 2007 tra Fisciano, Salerno, Avellino, Benevento, Napoli e Roma. Le indagini hanno permesso di ricostruire non solo la dimanica del raggiro ma anche il numero delle vittime. Più di mille e duecento che all'epoca dei fatti avevano tutti un'età compresa tra i 20 ed i 26 anni.
Nel processo, a sostegno dei giovani truffati, si è costituito anche il Codacons assistito dall’avvocatessa Raffaella D’Angelo. La D’Angelo “esprime soddisfazione per il risultato raggiunto e dichiara che si tratta di una grande vittoria per l’associazione che si è battuta con tenacia per l’affermazione della responsabilità dell’imputato al fianco dell’ufficio del pubblico ministero”. “Il Codacons – continua l’Avv. D’Angelo – si è occupato della difesa di centinaia di persone coinvolte in truffe contrattuali in questi anni. La gioia però è parzialmente oscurata dalla dichiarazione di prescrizione per le altre imputazioni in particolare la truffa”.
G.A.