Cinque pentiti appartenenti allo stesso gruppo criminale tutti insieme in uno stesso sito riservato: questo il “sospetto” della difesa al processo contro il clan di Sant’Egidio riferito ai Greco, che vede imputate 11 persone con la discussione fissata al prossimo gennaio. Su specifica richiesta dei legali parti in causa, il pm antimafia Maurizio Cardea ha chiesto la trasmissione degli atti al suo ufficio per quanto riguarda i 5 collaboratori di giustizia Attilio, Matteo e Andreina Principale, Luciana Perfetto e Giovanni Sorrentino, tutti a base del maxi processo contro i componenti della cosca succeduta al boss Luigi Iannaco, con le loro dichiarazioni.
Per i difensori i 5 personaggi erano insieme, tenuti in uno stesso sito riservato al momento delle deposizioni in aula in videoconferenza, circostanza che getterebbe una pesante ombra sulla bontà e sull’indipendenza delle loro rispettive dichiarazioni. La verifica è a cura della procura distrettuale antimafia di Salerno, competente sulla gestione dei collaboratori in questione, pilastri della maxioeprazione anticamorra innescata nel novembre 2011 del clan Greco-Sorrentino, attualmente chiusa da una prima tranche di riti alternativi con 11 persone sotto processo in attesa della imminente discussione davanti a giudici presieduti dal dottor Domenico Diograzia. Nella macroindagine iniziale erano stati ricostruiti l’omicidio dei pregiudicati Pasquale Liberti, avvenuto a Sant’ Egidio l’8 novembre 1998 e di Adriano De risi, trucidato e sepolto il 27 giugno 2010.
Redazione Sa