Non ci fu usura e nemmeno la tentata estorsione a un imprenditore di Capaccio: annullata l’ordinanza a carico di Giovanni Ricciardi, 44 anni e Antonio Di Guida, 46enne, entrambi di Eboli.
Il primo rimane agli arresti per precedenti reati, l’altro invece è totalmente libero. E’ quanto deciso dai giudici del Tribunale del Riesame (presidente Gaetano Sgroia, a latere Rulli e Pisapia) che hanno accolto il ricorso presentato dai difensori Pierluigi Spadafora e Nicola Naponiello. Smontata dunque la tesi accusatoria formulata dal sostituto procuratore Dina Cassaniello: sull’usura mancano i gravi indizi, la tentata estorsione è stata derubricata e riqualificata in esercizio arbitrario delle proprie ragioni, accusa per la quale non esiste una misura restrittiva.
Il blitz scattò una quindicina di giorni fa, quando i carabinieri del Ros ammanetteranno sia Ricciardi che Di Guida. A denunciarli fu lo stesso imprenditore che asserì di essere andato in rovina dalle continue richieste di denaro per il rientro di un prestito usuraio.
Redazione Sa