Usura, minacce e videochiamate dal carcere: due arresti nel Salernitano

Le indagini effettuate dalla Squadra Mobile di Salerno

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Salerno.  

La Polizia di Stato di Salerno questa mattina ha eseguito un'ordinanza applicativa di misure cautelari in carcere emessa dall'Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Salerno, in accoglimento delle richieste presentate dalla DDA di Salerno. Il provvedimento ha riguardato due persone detenute e già condannate in via definitiva per associazione mafiosa, uno dei quali già appartenente, al clan "Pecoraro- Renna", attivo nei comuni di Bellizzi, Montecorvino Rovella, Battipaglia e zone limitrofe.

Secondo gli inquirenti i due si sarebbero resi responsabili, l'uno dei reati di usura e tentata estorsione, aggravati dale modalità mafiose nonché di esercizio abusivo dell'attività finanziaria; l'altro, di tentata estorsione aggravata dale modalità mafiose, in concorso con l'altro indagato, nonché di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.

Dalle indagini effettuate dalla Squadra Mobile è emerso che uno degli indagati, avendo effettuato prestiti di denaro a due persone in difficoltà economica, avrebbe applicato tassi di interesse mensili tra li 20% e il 60%, pretendendo poi la restituzione delle somme con condotte minatorie, supportate sia dalla propria appartenenza mafiosa, sia dala particolare levatura criminale del complice, in passato elemento di spicco della consorteria camorristica operate nella Piana del Sele.

Inoltre, uno degli indagati, oltre ad essere dedito a praticare abusivamente l'attività di concessione di finanziamenti ad un elevato numero di persone (in relazione ai quali, anche per la reticenza dei beneficiari, non è stato possibile stabilirne la natura usuraria), in diverse occasioni avrebbe effettuato videochiamate con il complice, già in stato di reclusione, al fine di metterlo direttamente in contatto con una delle vittime delle condotte illecite.