Castellabate: sequestrato complesso turistico, sigilli a un'area di 23mila mq

Realizzate 83 unità abitative in difformità ai titoli edilizi posseduti

castellabate sequestrato complesso turistico sigilli a un area di 23mila mq
Castellabate.  

I militari del Nucleo Carabinieri Parco di Castellabate, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania, hanno eseguito a Castellabate un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P  di un'area di circa 23.000 mq e le strutture su di essa presenti, in uso a un complesso turistico-ricettivo ubicato in zona ricadente nella perimetrazione definitiva del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Le attività investigative hanno permesso di accertare che nel corso degli anni, all’interno del complesso turistico-ricettivo, composto da undici lotti, collegati tra loro mediante una rete viaria e dotati di sottoservizi per la distribuzione dell’energia elettrica e per l’illuminazione, erano state realizzate 83 unità abitative, stabilmente ancorate al suolo mediante sistema metallico su blocchi, dotate di pavimentazione esterna e di recinzione, risultavano in totale difformità ai titoli edilizi posseduti.

Contestata l’avvenuta lottizzazione abusiva in zona non adeguatamente urbanizzata, che avrebbe comportato un’alterazione rilevante e permanente dello stato dei luoghi e una radicale trasformazione edilizia e urbanistica dell’area.

Gli interventi, classificabili come nuova costruzione, risultavano totalmente difformi a quanto assentito e sono stati realizzati in assenza del necessario piano lottizzatorio, del permesso di costruire, dell’autorizzazione paesaggistica e del nulla osta dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Al rappresentante legale della società che gestisce il complesso turistico-ricreativo sono state contestate ipotesi di reato riconducibili ad abusi edilizi, paesaggistici ed ambientali, tali contestazioni si riferiscono alla specifica area oggetto di sequestro e riguardano presunti reati commessi in un’area di particolare pregio naturalistico, quale quella del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.