Associazione per delinquere, riciclaggio, frode fiscale, truffa aggravata ai danni dello Stato e falso materiale. Sono le accuse contestate, a vario titolo, nei confronti di dieci persone nell'ambito dell'operazione ribattezzata "Alveare" coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore.
9 persone in carcere o ai domiciliari e un obbligo di dimora con sigilli a beni per oltre 54 milioni di euro. La Guardia di finanza del comando provinciale di Salerno ha dato esecuzione al provvediomento tra le province di Roma, Milano, Caserta, Napoli, Avellino, Novara, Frosinone e Varese.
"Le indagini hanno permesso di delineare i contorni di un fenomeno criminale di imponenti proporzioni, basato su una complessa organizzazione costituita da più soggetti, dotata di una base logistica con ramificazioni in Italia e all'estero", ha scritto il procuratore capo nocerino Antonio Centore.
Il sodalizio avrebbe messo a segno una maxi evasione fiscale per oltre 300 milioni di euro attraverso la gestione e il controllo di un gruppo di società prive di reale struttura organizzativa e capacità operativa, sfruttate solo per emettere fatture per operazioni inesistenti e fornire liquidità in contanti ad imprenditori conniventi.
Le fiamme gialle della compagnia di Scafati hanno operato con la collaborazione di altri reparti della Guardia di finanza, a cominciare dai militari dello Scico e delle unità cinofile "cash dog".