Carabinieri morti in servizio, due ragazzi innamorati da sempre della divisa

La tragedia nel Salernitano: Pastore era figlio di un carabiniere, Ferraro impegnato nel sociale

carabinieri morti in servizio due ragazzi innamorati da sempre della divisa
Campagna.  

Due ragazzi di cuore. Il più giovane Francesco Pastore, 25 anni, maresciallo dei carabinieri originario di Manfredonia, nel Foggiano, figlio di carabiniere, cresciuto con il mito del suo papà. L'altro, Francesco Ferraro, 27 anni, appuntato dei carabinieri originario di Montesano Salentino, in provincia di Lecce, generoso, affidabile. Entrambi pugliesi.

Entrambi morti la notte scorsa nel tragico incidente stradale avvenuto nel Salernitano mentre erano in servizio con un terzo collega rimasto ferito. Entrambi prestavano servizio nella caserma di Campagna, in provincia di Salerno. Francesco Pastore aveva la divisa cucita addosso fin da bambino.

Francesco aveva seguito l'esempio del padre

"Aveva voluto seguire le orme del suo papà Matteo - confida un collega e amico del padre -. Per questo dopo il diploma da geometra aveva lasciato Manfredonia nel 2020 per arruolarsi e frequentare prima la Scuola sottufficiali di Velletri, per trasferirsi poi a Firenze dove ha preso la laurea in Scienze giuridiche e dove ha terminato la scuola con il grado di maresciallo. Campagna è stata la sua prima assegnazione". Lascia la mamma, il papà e la sorella insegnante.

"Era legatissimo alla famiglia e faceva rientro spesso a Manfredonia a due ore e mezza di auto - racconta chi lo conosceva -. Aveva il sogno di conseguire la laurea magistrale in giurisprudenza per completare il suo percorso di studi improntati a quel senso di giustizia innato che coltivava fin da piccino". Unanime il ricordo di quanti conoscono la sua famiglia da anni. "Gente perbene, buona, affidabile, umile. Francesco è cresciuto con ideali veri. Aveva il viso ed il cuore pulito". In tanti si stanno stringendo attorno ai familiari in attesa che la salma rientri in serata a Manfredonia dove sarà allestita la camera ardente nella chiesa del Carmine, vicino la biblioteca comunale.

Il dolore a Montesano Salentino per la morte di Francesco Ferraro

Ad oltre 300 chilometri di distanza da Manfredonia, a Montesano Salentino, dall'altra parte della Puglia, un'altra famiglia è piegata dal dolore. E' quella di Francesco Ferraro. Papà pensionato, mamma infermiera all'ospedale di Tricase ed un fratello Alessandro, carabiniere come lui in Calabria, a Crotone, come conferma il vicesindaco Alessandro Verardo.

"Conoscevo da anni Francesco. Era un amico vero. Un ragazzo generoso, buono, affidabile. Un ragazzo su cui si poteva fare affidamento. Si è sempre dedicato al sociale". Qualche anno fa è partito dopo aver vinto il concorso e la destinazione è stata la stazione dei carabinieri di Campagna.

"Quando rientrava a Montesano, quasi ogni due settimane, aiutava l'Amministrazione nell'organizzazione di qualsiasi evento o attività legata al sociale o alla protezione civile. Abbiamo fatto insieme tantissime cose. Era un ragazzo speciale". Montesano Salentino è una piccola comunità di 2600 anime dove tutti si conoscono tra loro. "Una notizia che ha devastato tutti. Francesco era molto amato perché aveva un cuore d'oro. Un ragazzo di altri tempi", ricorda Verardo. La camera ardente è stata allestita nel Comune di Montesano Salentino.

In occasione dei funerali, fissati per martedì, il sindaco Giuseppe Maglie ha proclamato il lutto cittadino.