Gattino scuoiato vivo ad Angri, il piccolo "Leone" non ce l'ha fatta

A comunicare la scomparsa è il Canile di Cava de’ Tirreni, il messaggio di dolore affidato ai social

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Angri.  

Il suo corpicino martoriato alla fine non ha retto, il piccolo "Leone", il gattino scuoiato vivo e lasciato in strada, agonizzante, ritrovato ad Angri, non ce l'ha fatta. A comunicare la scomparsa è il Canile di Cava de’ Tirreni che, dal primo momento, ha preso in cura il gattino. 

Il messaggio di dolore affidato ai social

"Leone caro, la violenza inaccettabile che ha martoriato il tuo corpicino in questi giorni 4 giorni, ha sconvolto la vita di migliaia di persone, che sono restate con il fiato sospeso.

Sei diventato il Leone di tutti, ti hanno amato, sostenuto, pensato ogni istante e pregato per te. Oggi sarà un giorno di grande dolore per chi ti ha amato.

Il nostro Leone ci lasciato circondato fino alla fine da quell'amore che ha cercato in tutti i modi di combattere contro questo crimine senza precedenti. Grazie a chi ha lottato con lui, con noi e con i dottori che in questi giorni si sono alternati per le medicazioni e terapie.

Tutto ciò che è stato raccolto resterà a disposizione dell' Ambulatorio Asl Veterinario di Cava de'Tirreni per tutte le altre anime che come Leone verranno recuperate sul territorio ferite. Leone caro, che la Terra ti sia lieve... con un grande dolore nel nostro cuore ti abbracciamo forte, forte, forte...ora possiamo farlo senza farti male", scrivono dal canile di Cava de' Tirreni.

La storia del piccolo Leone ha sconvolto migliaia di persone che, fino all'ultimo, hanno sperato affinchè il gattino si riprendesse. Profondamente toccato anche il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, che ha invitato la cittadinanza a collaborare affinché si possa far chiarezza su quanto accaduto.  

Il sindaco: "Chi sa, parli. Faremo tutto il possibile per rendere giustizia al piccolo Leone" 

"Leone non ce l’ha fatta, non ha superato la notte. Ci abbiamo sperato tutti, ma la sua sofferenza era troppo grande e ora, finalmente, ha trovato la pace dopo quattro giorni di lotta e agonia, durante i quali i volontari non potevano nemmeno accarezzarlo senza provocargli un intenso dolore.

Da parte nostra faremo tutto il possibile per rendergli giustizia e per evitare che cali l’attenzione su questa vicenda. Chi ha infierito così chirurgicamente su Leone sapeva cosa stava facendo e ora la deve pagare per questo atto di pura brutalità e inciviltà. 

Il mio appello è sempre lo stesso, oggi più di ieri: chi sa parli, chi ha scritto qui sui social di situazioni anomale riporti quanto visto alle forze dell’ordine o sarà stato tutto inutile, anche il sacrificio di Leone. Non dobbiamo inoltre sottovalutare l’aspetto sociale celato dietro a tutto questo. 

A chi dice “pazienza, muoiono tanti gatti e cani al giorno ma nessuno dice niente”, li invito a riflettere: Leone è morto per un motivo che non comprenderemo mai. Un motivo che va oltre la semplice perdita della vita, un motivo atroce e incomprensibile, un motivo che ci espone tutti alla pericolosità di questi soggetti.

Buon Ponte Leone, un giorno magari verrai ricordato come il gatto che, riuscendo a scappare dalle barbarie dell’uomo tra atroci sofferenze, ci ha dato la possibilità di rimediare a questo scempio che porta come sempre la firma del genere umano. Solo così la tua sofferenza non sarà stata vana", le parole della fascia tricolore.