Cella frigorifera rotta: salta il saluto al fratello del boss

Peppe Desiderio era stato ucciso a forbiciate e coltellate

Scafati.  

Il malfunzionamento della cella frigorifera del cimitero di Scafati potrebbe far saltare l’ultimo saluto dell’ex boss Salvatore Desiderio al fratello Peppe, ucciso lo scorso 2 settembre con più di 50 colpi di forbici e coltello dal socio in affari Pasquale Balzano. L’ultima parola, però, spetterà sempre ai familiari del commerciante residenti a Scafati, che questa mattina decideranno se attendere l’arrivo dall’Abruzzo di “Sasà o’ barbiere” o dare il via libera agli addetti cimiteriali di via della Gloria per svolgere le operazioni necessarie.

Tuttavia la situazione appare già delineata, con l’uomo detenuto a Sulmona con l’accusa di estorsione che potrebbe non vedere il fratello per l’ultima volta. Tutta colpa del malfunzionamento dei frigoriferi del cimitero, che hanno il compito di conservare le salme dei defunti in attesa della tumulazione.

I congegni elettronici, infatti, non raggiungono le temperature al di sotto dello zero e, dunque, non permettono il congelamento della salma. Una questione nota già da tempo a Scafati, ma giunta alla ribalta per il caso dell’omicidio del venditore ambulante di via Lo Porto. La cattiva conservazione del corpo, infatti, ha indotto ieri mattina gli addetti del cimitero cittadino ha spiegare la situazione ai familiari dell’ambulante noto a tutti come “Peppe o’ vruccular”.

E per evitare di incappare in altre problematiche, allungando così la sofferenza di una famiglia che si è trovata a fare i conti con uno dei più efferati omicidi avvenuti negli ultimi mesi in città, è stata stata paventata l’ipotesi di procedere alla tumulazione immediata. La sepoltura in questo caso, però, potrebbe non avvenire alla presenza di Salvatore, già non presente ai funerali del fratello (sabato mattina presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie), che aveva chiesto un permesso speciale al direttore del carcere di Sulmona per poter salutare quel fratello a cui voleva tanto bene, anche se i rapporti non erano così assidui come avveniva con le altre due sorelle. Il mancato nulla osta dall’amministrazione penitenziaria, però, ha complicato la situazione, mettendo così in evidenza le numerose criticità del cimitero scafatese. Dunque, quasi sicuramente, Sasà Desiderio non potrà assistere alla sepoltura del fratello, che con l’assenso dei familiari che potrebbe arrivare già oggi, e dunque non tornare più a Scafati. Tutto dipenderà, quindi, dalla volontà delle due sorelle della vittima, che stamattina comunicheranno la decisione presa agli addetti della struttura comunale di viale della Gloria.

 

Redazione Sa