Dramma di Campigliano, tra due giorni l'udienza di separazione

La coppia era ormai separata di fatto da circa un anno

San Cipriano Picentino.  

Il dramma di Campigliano, che ha visto l'omicidio-suicidio di Salvatore Varavallo e Giustina Copertino, nasconde dei risvolti particolari. La coppia era separata di fatto ormai da circa un anno, e il prossimo 4 febbraio sarebbe comparsa in aula per l'udienza di separazione. L'idea di dover rinunciare a questo amore, e soprattutto la paura di dover perdere definitivamente i due figli di 9 e 4 anni, hanno spinto il 35enne di Sant'Arpino, ad impugnare la pistola e a freddare l'ex moglie, per poi togliersi la vita con un colpo alle tempie. Una famiglia distrutta, con i due bambini che ora si ritrovano affidati ai nonni, e con il trauma di aver perso entrambe i genitori. Il raptus di follia del muratore, si è consumato nel piazzale antistante il centro sportivo “Fiore Club”, in località Sardone a Campiagliano, frazione di San Cipriano Picentino. Salvatore Varavallo è arrivato intorno alle 10 a bordo della sua utilitaria e una volta fuori dall'impianto sportivo, ha chiamato la moglie che era all'interno per assistere, in compagnia dei genitori, ad una gara di nuoto del figlio di 9 anni. Appena uscita, la donna è stata freddata con otto colpi al torace, partiti da una pistola con matricola abrasa. L'uomo si è poi allontanato sparando altri cinque colpi contro l’auto del suocero, parcheggiata nel piazzale. Il tempo di ricaricare la pistola e ha sparato nuovamente alla compagna altri due colpi al volto, per poi rivolgere l'arma alle tempie per togliersi la vita. I carabinieri di Salerno e quelli dalla compagnia di Battipaglia, che conducono le indagini, hanno trovato nelle tasche del giubbino del 35enne, altri 34 proiettili ed un coltello. Intanto, i corpi della vittima e del suo carnefice sono stati portati all'obitorio dell’ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno, dove ieri si sono recati i familiari della donna e dell'uomo, in attesa di definire la data dei funerali.