Lotta al lavoro nero nel Salernitano: blitz dell'Ispettorato in tre strutture

Su 41 lavoratori ben 19 non erano in regola: previste sanzioni per oltre 75mila euro

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Salerno.  

L'Ispettorato del Lavoro di Salerno ha svolto un'importante attività nella lotta all'emersione del lavoro nero. Nella giornata di giovedì il personale ispettivo, diretto da Giuseppe Cantisano, ha svolto controlli mirati nel settore turistico e balneare, congiuntamente ai militari della Guardia di Finanza di Eboli e Battipaglia. L'attività rientra nell’ambito della campagna nazionale “Vigilanza Speciale sommerso e sicurezza Estate 2023” disposta dalla Direzione centrale per la Tutela, la vigilanza e la sicurezza del lavoro.

La pianificazione degli accessi ispettivi, previa attività di intelligence e di coordinamento da parte della responsabile del processo di vigilanza Raffaela Rocco, hanno riguardato uno stabilimento balneare del litorale sud di Salerno con servizio di ristorazione interno in fitto di ramo di azienda ed un ristorante della Piana del Sele.

Nell'ambito dei controlli sono stati individuati 41 lavoratori che sono stati escussi a sommarie informazioni. Complessivamente sono risultati occupati in nero, e quindi senza alcuna copertura contrattuale ed assicurativa, 19 lavoratori (pari al 46,34 % dei lavoratori individuati).

Tutte le tre imprese ispezionate sono risultate irregolari e per due imprese è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

In particolare nella sola impresa di ristorazione, sono risultati contrattualizzati solo 8 lavoratori tra i presenti a fronte di altri 18 lavoratori in nero (privi di contratto e copertura assicurativa di legge) di cui 4 lavoratori con oltre 30 giorni di lavoro a nero, per un totale di forza lavoro utilizzata di 26 lavoratori. Gli ispettori hanno, quindi, riscontrato una percentuale di lavoro nero pari al 69,23 % dei lavoratori.

Solo per il lavoro nero oltre i 30 giorni di occupazione è prevista una sanzione di 3600 euro per ogni dipendente per un totale di 14.400 euro mentre per i restanti 14 dipendenti è prevista la sanzione di 25.500 euro nonché la ulteriore mancata sorveglianza sanitaria per tutti i lavoratori a nero. Dal controllo effettuato sono già emerse prestazioni lavorative quantitativamente superiori rispetto a quelle registrate in busta paga, comportandone recuperi retributivi e contributivi che dovranno essere quantificati a conclusione dell’istruttoria documentale nonché l’ulteriore violazione della corresponsione della retribuzione in contanti per 25 dipendenti per un totale di 41.666,75 euro.

Al termine degli accertamenti sarà possibile quantificare l’ammontare delle sanzioni che presumibilmente, supereranno l’importo già prevedibile di 75.000 euro.

Per le altre due aziende ispezionate sono emersi altresì maggiori orari di lavoro effettuati rispetto a quelli registrati in busta paga, per i quali si procederà a recupero retributivo e contributivo da quantificare, unitamente a violazioni in materia di sorveglianza sanitaria e presumibili violazioni inerenti l’impianto di videosorveglianza, per i quali si procederà a relativi provvedimenti di prescrizione, a conclusione della relativa verifica istruttoria.