Amava il suo lavoro e aveva così deciso di seguire le orme del padre a servizio nell'azienda di trasporti di famiglia il 28enne di Agerola, Nicola Fusco, che ha perso la vita ieri mattina, in un drammatico incidente stradale. Era alla guida del bus privato che si occupa di accompagnare i turisti tra le bellezze della Divina.
L'incidente
Aveva appena lasciato a Ravello un gruppo di visitatori e stava percorrendo la statale 75 quando, all'altezza di un curvone, ha perso il controllo del mezzo, sfondando due muretti in cemento e precipitando nel vuoto. Un volo di 20 metri che non gli ha lasciato scampo. Il corpo è stato ritrovato poco distante dal torrente Dragone, da un volontario della protezione civile e un carabiniere. I residenti si erano subito messi alla ricerca del giovane, sbalzato fuori dall'abitacolo del bus, dopo il violentissimo impatto. Tutta l'area è stata poi sottoposta a sequestro. Aperta un'inchiesta. Bloccato un intero paese, Ravello, per permettere alle forze dell'ordine di effettuare i rilievi necessari per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Nessuno poteva più salire o scendere. Solo nel pomeriggio il corpo di Nicola Fusco è stato portato via da un elicottero dei vigili del fuoco, atterrato a Maiori. La salma è a disposizione dell'autorità giudiziaria. Sconvolti i familiari, i genitori e le tre sorelle del 28enne. La notizia di quanto accaduto ha gettato un'ombra di dolore su tutta la Costiera Amalfitana. In un primo momento quando si è saputo di un bus finito fuori strada si era temuta la strage e che vi potessero essere molte più vittime.
Il dolore
Oggi intanto è il giorno della sofferenza, ma anche della rabbia. Nel mirino la sicurezza sulle arterie della Divina. Quei muretti troppo bassi, che si sono infranti come vetro quando il bus li ha attraversati. Ieri pomeriggio sono intervenuti i rocciatori che hanno ispezionato tutta l'area, chiusa la strada in entrambi i sensi. Deviato, molto probabilmente anche il percorso del Giro d'Italia, che sarebbe dovuto passare proprio tra quei tornanti. Quello che resta è la sofferenza per un ragazzo volato via per sempre e il grande silenzio irreale sul luogo della tragedia, rotto solo dallo scrosciare del torrente.