Scoperta un'altra maxi truffa, questa volta sulla formazione del personale: in azione la Guardia di finanza di Salerno, in un'operazione che ha interessato tutto il territorio nazionale sotto il coordinamento della procura di Vallo della Lucania.
I numeri della maxi inchiesta
Coinvolte oltre 274 imprese, in un blitz che ha visto impegnati più di 100 reparti delle fiamme gialle in 42 province. Tutto è partito dalle indagini della compagnia di Agropoli, con la denuncia di 279 persone accusate di associazione per delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, indebita compensazione di crediti d'imposta e autoriciclaggio.
Il modus operandi della truffa
I fatti contestati fanno riferimento al biennio 2020-2021, con crediti inesistenti grazie a false attestazioni di formazione del personale dipendente. Un meccanismo fraudolento, così come ricostruito dal procuratore capo Antonio Ricci, che si articolava in più fasi:
- una fitta rete di procacciatori individuava le imprese clienti cui proporre il credito d'imposta per la formazione del personale. A tal proposito l'azienda, con sede a Cicerale, predisponeva la documentazione relativa alle ore di formazione (con i registri didattici delle presenze, autocertificazione, relazione del docente) per corsi in realtà mai avvenuti
- grazie ad alcuni delegati sindacali compiacenti, venivano poi redatti falsi contratti collettivi aziendali - utilizzando anche marche da bollo contraffatte - per attestare falsamente i costi sostenuti dalle imprese, retrodatando le stipule dei contratti stessi
- in ultima istanza altri professionisti compiacenti rilasciavano alle imprese beneficiare l'attestazione del credito d'imposta, che veniva restituito in percentuale a titolo di provvigione.
Secondo i calcoli degli inquirenti vallesi, il giro d'affari illegale è pari a 57 milioni di euro. Nove le misure cautelari eseguite.